di Andrea Koveos
Che fine hanno fatto i fondi destinati alle associazioni assegnatarie dei beni confiscati alla mafia? Se lo chiede anche l’associazione Anffas di Ostia che, dopo essersi aggiudicata un bando emanato dalla Regione Lazio, non ha ancora ricevuto i quasi 200 mila euro di finanziamenti.
Anzi, secondo l’Anfass, quel pagamento è stato addirittura bloccato senza che la Regione abbia fornito una spiegazione. Dall’Abecol (agenzia regionale per i beni confiscati alla mafia) nessuna risposta, nonostante “tre raccomandate, sei solleciti e alcune telefonate con i dipendenti dell’Abecol” come ha detto alla Notizia il direttore generale di Anfass, Stefano Galloni. “La nostra associazione conta 200 lavoratori ed è in grado di prendersi cura di 450 disabili al giorno. Non capiamo perché la Regione ha negato quei finanziamenti che un bando pubblico ci ha assegnato”.
Bocche cucite, anche dal Gabinetto del Presidente Zingaretti, che almeno da 15 giorni ha sul tavolo tutte le informazioni relative alle associazioni assegnatarie dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Ma in tutto i finanziamenti destinate alle associazioni, ammontano a un milione di euro.
Intanto nessuno parla, proprio nel giorno in cui lo spesso presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è sperticato in dichiarazioni sulla necessità di un adeguato contrasto alle organizzazioni criminali: “Noi non saremo mai omertosi – ha dichiarato ieri il governatore, intervenendo alla premiazione della VII edizione del concorso scolastico ‘ Regoliamoci’ organizzato dall’ Associazione Libera – nè quelli che chiudono gli occhi né quelli che dicono che la mafia non esiste nel Lazio. La mafia esiste, va combattuta e ognuno deve fare proprio dovere”.
Giusto, ognuno deve fare il proprio dovere, a cominciare dall’Abecol, l’agenzia regionale che in quattro anni non ha prodotto nulla e che è costata ai cittadini del Lazio oltre un milione di euro. Una struttura che, per la verità, Zingaretti ha ereditato e a direzione della quale ha già assegnato un direttore.
Quel Luca Fegatelli, che rimasto organo di una Direzione, è stato dirottato dalla giunta di centrosinistra all’Abecol, con uno stipendio aumentato rispetto al suo predecessore.
La gara, che avrebbe dovuto assegnare i finanziamenti, ha una copertura finanziaria da oltre due anni in Regione (1 milione di euro sul capitolo R46508 dell’esercizio finanziario 2011) e prevedeva espressamente il pagamento ai vincitori in via immediata, tramite Prefettura di Roma.
L’associazione ha adempiuto ad ogni formalità relativa all’accettazione del finanziamento iniziando a anticipare di propria tasca 120mila per le ditte che stanno svolgendo interventi di ristrutturazione. Se il finanziamento promesso dalla Regione non arriverà in tempi brevi, l’Associazione si troverà in serie difficoltà economiche con un indebitamento complessivo che supera i 900 mila euro.
“È evidente – ha detto ancora Galloni – che si sta realizzando un danno rilevante nei confronti di associazioni virtuose. Per la prima mi trovo in una situazione di grande imbarazzo dovendo far fronte anche agli stipendi dei miei dipendenti. Penalizzazione che aumenta i rischi, per enti come Anffas, di prendere in gestione immobili confiscati alla mafia, facendo crollare la fiducia nelle Istituzioni”. A questo punto sembra avere davvero poco senso continuare a mantenere una struttura regionale che non riesce nemmeno a rispondere alle richieste delle associazioni, che tentano di preservare quei beni faticosamente sottratti alla mafia.