È un fiume in piena Giuseppe Conte. In una lunga diretta sui social ristabilisce la verità dei fatti contro le calunnie e “le mistificazioni bieche” che sono state avanzate sul processo Costituente che, dice il leader del M5S, è stata la più grande forma di democrazia partecipativa messa in campo da una forza politica.
Mette in guardia – il pensiero corre a Beppe Grillo – chi si azzarderà a perseguire vie legali che possano attentare alla vita della comunità del Movimento.
Cita Enrico Berlinguer nell’impegno che metterà a combattere la degenerazione partitica. E ripercorre i temi fondanti del Movimento: etica pubblica, sanità, lotta ai vitalizi e alla corsa al riarmo, difesa dei diritti costituzionalmente garantiti, contro i privilegi di pochi e i favoritismi agli amici.
Conte assicura sulla trasparenza del processo costituente
“Ci sono falsità, calunnie e diffamazioni sul processo Costituente. Tutto è stato realizzato in modo trasparente”, spiega.
Sulle critiche relative alla cancellazione degli iscritti spiega che, dopo un anno di non partecipazione, non c’è più il rinnovo dell’iscrizione.
E ancora. “Siamo dovuti intervenire in ossequio di questa clausola statutaria. Io ho scritto al Comitato di garanzia prima che iniziasse il processo della ‘costituente’. Per essere rispettosi – sottolinea ancora il presidente M5S – abbiamo rivolto queste cancellazioni a quelli che erano in inattività da due anni e non in modo automatico ma con e-mail per avvertirli. Alcuni sono stati cancellati, altri sono rimasti iscritti”.
Nessuna paura di minacce legali: il M5S è pronto a difendersi
“Oggi – ha concluso – chi rimesta nel torbido, se si azzarda a continuare su questa linea, o fa un azione in giudizio, la pagherà chiaramente. Io ho l’onore di questa comunità e la difenderò con le unghie e con i denti”.
E detto meglio: “I giornali parlano di contenziosi legali. Voglio essere molto chiaro: abbiamo adottato tutte le cautele del caso, abbiamo studiato tutte le implicazioni, non abbiamo nessun timore. Nella mia attività precedente facevo l’avvocato, tornerò a farlo ma adesso faccio il leader politico e non me ne occuperò, se ne occuperanno i legali. Ma chi si azzarderà a intralciare l’azione politica del Movimento troverà una barriera solida, pagherà le spese dei suoi avvocati, dei nostri avvocati, la lite temeraria e anche il risarcimento dei danni”.
Conte ritorna su Grillo: “Il nostro garante ci ha chiesto di rivotare. La clausola che lo consente è illegittima, ma abbiamo preferito rispondere con ancora più democrazia. Sono rimasto sorpreso dalla risposta di Grillo. Alla sorpresa è subentrata la delusione, il profondo rammarico. Nel suo ultimo incontro a giugno, ci siamo lasciati con baci e abbracci, con la promessa che sarebbe tornato a Roma più spesso”.
“Gli preannunciai – ricorda l’ex premier – l’idea di avviare il processo Costituente. Una grande sorpresa sono stati gli attacchi più velenosi del solito seguiti dopo, che si sono tradotti in ingressi a gamba tesa e tentativi di sabotaggio. Ho capito che eravamo a un punto di svolta. Avrei dovuto accettare la logica del caminetto, dove si decide il futuro del M5S ai vertici oppure lasciare che la comunità M5s si riossigenasse. Di fronte a questo aut aut, non ho avuto dubbi”.
La frecciata velenosa ai rapporti tra Draghi e Grillo
Non dimentica Conte i rapporti tra Grillo e Mario Draghi. “Sarebbe stato bello – spiega – avere un Grillo partecipe ma purtroppo si è messo ai margini. Ricordo momenti difficili in cui anziché averlo al nostro fianco scambiava telefonate con Draghi”.
Ed ecco il riferimento a Berlinguer. “Non scimmiotteremo mai gli altri partiti. Non risolveremo mai la nostra questione territoriale accogliendo i signori delle tessere, che spostano voti da una lista all’altra. Noi non saremo mai quella roba lì. Porteremo avanti l’etica pubblica, contrastando questo sistema dei signori delle tessere e contrastando la degenerazione partitica, quella di cui parlava Berlinguer”. E ancora.
“Non faremo della politica un mestiere e una carriera infinita. Valorizzeremo le competenze” ma “non introdurremmo il carrierismo”, spiega Conte, ricordando che “la comunità ha scelto per la revisione della regola del doppio mandato”.
Pertanto “proporremo una soluzione ragionevole e voi la voterete”, conclude.
“Chi delegittima il processo costituente delegittima l’idea fondativa del M5s. Qualcuno parla di scissioni. Io francamente non vedo le ragioni politiche che possano motivare una scissione. Si fa una scissione per perseguire l’autocrazia e respingere la democrazia del M5S? Non rinneghiamo il passato, ma dobbiamo avere lo sguardo fisso sul futuro”, conclude Conte.