Il Consiglio dei ministri di lunedì primo maggio sarà preceduto, questa sera, da un incontro tra il premier Giorgia Meloni e i vertici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. “Il governo deve cambiare impostazione riconoscendo il valore del dialogo sociale” ha detto a La Stampa il leader della Cisl, Luigi Sbarra, parlando delle misure che l’Esecutivo intende adottare domani.
Sbarra in vista del vertice con la Meloni di questa sera: “Il governo deve cambiare impostazione riconoscendo il valore del dialogo sociale”
“Un provvedimento ampio di questa natura – ha aggiunto Sbarra – ha bisogno di approfondimenti e di un confronto serio con le parti sociali, cosa che finora non è avvenuta e penso anche ad altre questioni importanti, a partire dalla delega fiscale. Per non parlare dei tavoli fermi da mesi su previdenza e sicurezza sul lavoro”. Per il segretario della Cisl “l’incontro di stasera con il governo ha un senso se riapre un percorso che riguarda sicuramente le riforme lavoristiche, ma anche la visione generale sulla politica di sviluppo. Vedremo come lo interpreterà il governo”.
“Intanto- ha sottolineato Sbarra – mi sembra importante che la riunione avvenga con la premier e a Palazzo Chigi. Positivo, se confermato, che l’Esecutivo abbia deciso di muoversi con un disegno di legge e non a colpi di decreto legge. I tempi si allungano e le istanze sociali possono trovare accoglienza negli emendamenti. Certo, bisognerà vedere da che base partiamo”
Commentando le misure in cantiere il numero uno della Cisl ha parlato di un “quadro ancora molto confuso, pare che stiano lavorando ancora in queste ore ai contenuti del provvedimento”. Su alcuni punti la Cisl ha già espresso le sue posizioni: taglio del cuneo concentrato tutto sul lato lavoro da rafforzare con altre norme e da rendere strutturale, aumento fino ad almeno mille euro dell’importo detassato su fringe benefit contrattati, con meccanismo a franchigia, l’esigenza di avviare una riforma del fisco che sgravi salari e pensioni e aprire il confronto per una nuova politica dei redditi.
Raggiungere questo obiettivo per Sbarra “significa controllo ferreo su prezzi e tariffe, argine alla speculazione, rinnovo dei contratti, restituzione del fiscal drag e detassazione degli aumenti contrattuali. Quanto alla disciplina sui contratti a termine- ha continuato – ribadiamo che ogni variazione su causalità, proroghe, durate dei rinnovi, va delegata alla contrattazione. Dobbiamo incentivare fortemente le assunzioni a tempo indeterminato, sostenere l’apprendistato, valutare anche di far costare di più i contratti a termine di breve durata”.
Sbarra ha poi chiesto di aumentare le risorse contro la povertà, di assicurare adeguati sostegni con le nuove misure per le famiglie in difficoltà. Ed ancora: “per gli occupabili bisogna collegare lo strumento che sostituirà il reddito di cittadinanza a un efficace network di politiche attive ed a forti interventi di formazione e riqualificazione”.
“Si intervenga con la massima potenza di fuoco sull’evasione fiscale e contributiva”
Per il sindacalista “tagliare fondi allo sviluppo, puntare al galleggiamento profilato dal Def, rischia di innescare un avvitamento molto pericoloso. Si incrementi il prelievo sulle rendite finanziarie, si facciano controlli a tappeto sulla sottrazione dell’Iva, si tassino gli extra profitti delle multinazionali energetiche e della logistica. Penso anche a un contributo di solidarietà dei grandi gruppi sovranazionali, delle banche, della farmaceutica, dei tanti soggetti che hanno fatto profitti d’oro in questi anni. E poi si intervenga con la massima potenza di fuoco sull’evasione fiscale e contributiva che toglie dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati oltre 100 miliardi l’anno”, ha concluso Sbarra.