I dati sul lavoro non fanno presagire niente di buono all’orizzonte. Visto che dopo la crescita registrata a gennaio (+0,3%, pari a +73 mila), a febbraio la stima degli occupati diminuisce dello 0,4% (-97 mila persone occupate). Le ultime stime dell’Istat fissano il tasso di occupazione al 56,4%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Per quanto riguarda i dipendenti a tempo indeterminato si tratta del primo calo dall’inizio del 2015. “Dopo la forte crescita registrata a gennaio 2016 (+0,7%, pari a +98 mila), presumibilmente associata al meccanismo di incentivi introdotto dalla legge di stabilità 2015, il calo registrato nell’ultimo mese riporta la stima dei dipendenti permanenti ai livelli di dicembre 2015”, spiega l’Istat. Quanto basta per capire che le misure del governo potrebbero non avere quell’effetto costante nel tempo. Prendendo in esame i tre mesi precedenti, nel periodo dicembre 2015-febbraio 2016 si registra il calo del numero delle persone occupate (-0,2%, pari a -48 mila) e di quelle inattive (-0,1%, pari a -16 mila), a fronte di un incremento dei disoccupati (+0,9 %, pari a +27 mila). Su base annua il numero di occupati è in crescita dello 0,4% (+96 mila, +238 mila i dipendenti a tempo indeterminato), mentre calano sia i disoccupati (-4,4%, pari a -136 mila) sia gli inattivi (-0,7%, -99 mila).
Lavoro di nuovo a picco. Finiti gli incentivi la disoccupazione torna a salire. A febbraio 97 mila occupati in meno. A dirlo è l’Istat, non i gufi antirenziani
Lavoro di nuovo a picco. Finiti gli incentivi la disoccupazione torna a salire. A febbraio 97 mila occupati in meno. A dirlo è l'Istat, non i gufi antirenziani