Negli ultimi tre anni sono state 1.588 le vittime sul lavoro. In particolare, 509 nel 2012, 553 nel 2011 e 526 nel 2010. Nell’ultimo anno il decremento e’ stato pari all’8%.
“Ma si tratta di una flessione apparente – spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering – che deve fare i conti anche con la diminuzione dell’occupazione”. I settori maggiormente colpiti e le cause che conducono al decesso sono sempre tragicamente le stesse: agricoltura e costruzioni in primo piano. Caduta dall’alto e ribaltamento di un veicolo o mezzo in movimento le situazioni piu’ rischiose. In tre anni nel settore agricolo hanno perso la vita 580 lavoratori pari al 36,5% del totale e nello stesso periodo il 24,6% delle morti sul lavoro e’ stato registrato nell’edilizia.
E la medesima considerazione puo’ essere fatta nell’andamento del numero di decessi per caduta dall’alto rilevati soprattutto nelle costruzioni. Erano 146 nel 2010, sono passati a 135 nel 2011 per arrivare a 125 nel 2012. Nel triennio e’ deceduto per caduta dall’alto il 25,6% dei lavoratori. Il trattore invece e’ il mezzo killer per eccellenza quando si parla di morte dovuta al ribaltamento di un veicolo in movimento. La percentuale tra il 2010 e il 2012 e’ stata del 20%. L’area in cui l’incidenza della mortalita’ rispetto alla popolazione lavorativa e’ stata piu’ elevata nell’arco del triennio e’ quella del Sud del Paese (indice pari a 26,9 contro una media nazionale di 23,1), il risultato peggiore nella graduatoria regionale del rischio spetta all’Abruzzo (48,4), seguito dal Trentino Alto Adige (48,1) e dalla Valle D’Aosta (46,9).
(ITALPRESS).
23/11/2024
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