Diverse centinaia di lavoratori di Alitalia in corteo stanno bloccando da ore le strade adiacenti all’autostrada Roma-Fiumicino, ostacolando la circolazione in direzione dello scalo capitolino. Questa mattina si sono vissuti momenti di tensione quando alcuni manifestanti hanno sfondato il cordone della polizia per tentare di impedire l’accesso all’aeroporto. Quattro gli agenti che hanno riportato lesioni.
“Da mesi – scrivono in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – chiediamo l’intervento del Governo per garantire la tenuta industriale del settore. Siccome per noi non ci sono figli e figliastri, ricordiamo tutti i temi per noi indifferibili e che non ci stanchiamo di portare all’attenzione dei quattro Ministeri: il blocco dei licenziamenti sino ad avvenuta ripresa del comparto; la rivisitazione del piano nazionale degli aeroporti; la vertenza Alitalia/ITA, che coinvolge circa 10.500 lavoratori, per i quali chiediamo un programma di ammortizzatori sociali che duri per tutta la durata del piano industriale della nuova compagnia di bandiera, al fine di tutelare tutti i lavoratori”.
“Fino ad ora – aggiungono i sindacati – registriamo la grande assenza del Governo dalla trattativa mentre per noi e’ imprescindibile il mantenimento dei livelli occupazionali. Inoltre: la vertenza Air Italy con 1.322 lavoratori per cui è stata avviata la procedura di licenziamento; la crisi delle compagnie aeree Norwegian, Ernest e Blue Panorama e delle compagnie aeree straniere basate in Italia tutte sotto regime di ammortizzatori sociali e le vertenze verso quelle società che rifiutano il confronto con il sindacato”.
“Oggi – dichiarano il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e il segretario regionale responsabile del dipartimento Trasporto Aereo della Fit-Cisl del Lazio, Stefania Fabbri – ha sfilato un carro con una croce, a cui era appesa una lavoratrice con la divisa di Alitalia. Questa la scelta che abbiamo fatto oggi per la manifestazione dei lavoratori a Fiumicino. Migliaia e migliaia di lavoratori, di cui gran parte sul territorio, sta esattamente così: in croce”.
“I numeri, le storie dei lavoratori, le presenze in piazza, parlano di un dramma sociale – aggiungono – che è imminente se nulla cambierà, e che riguarda migliaia di dipendenti diretti ma anche un vasto indotto. Non è accettabile che in epoca post pandemica si riduca a brandelli Alitalia insieme ai suoi lavoratori e alle buste paga di chi confluirà in Ita. E’ sbagliato sotto ogni profilo, anche sotto quello strategico, data la vocazione turistica del nostro territorio e dell’Italia intera. Andremo avanti finché non saremo ascoltati”.
“Su Alitalia ho convocato per la prossima settimana il tavolo con il sindacato per affrontare un pezzo del problema che è quello degli ammortizzatori sociali. Con Ita auspico la ripresa di un confronto” ha annunciato, nel pomeriggio, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.