“È da vent’anni che questo Paese investe sul teorema della locomotiva Nord, col risultato di averci portato a uno sviluppo che è più stentato di ogni altro Stato europeo. Ora è il momento di andare in senso contrario, puntando a far correre finalmente tutto il Paese”. Massimo Villone, professore emerito di Diritto Costituzionale, era alla manifestazione in Piazza Plebiscito, alla testa del Coordinamento della Democrazia Costituzionale, con cui nei mesi scorsi ha raccolto oltre 50mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata.
Professore, secondo Sabino Cassese, che presiede il Comitato per la definizione dei Lep, i livelli essenziali di prestazione, l’autonomia rappresenta la prima vera opportunità di sviluppo per il Sud.
“Certo, l’opportunità di morire prima. Non è pensabile che rappresenti un’opportunità il fatto che qualcun altro stia ancora meglio di come sta oggi, a spese di chi continuerà a essere spogliato di risorse e diritti. Né può essere un’opportunità continuare a disinvestire dove non ci sono servizi adeguati, non si prevedono prospettive comparabili di ingresso nel mondo del lavoro e non si garantisce alcun futuro ai giovani che hanno una laurea o un diploma. Se quella di Cassese è una battuta, non fa ridere”.
Per il centrodestra, basterebbe garantire i Lep, i livelli essenziali di prestazione, perché questa diventi la madre delle riforme.
“I Lep sono utili a ridurre i divari territoriali solo se danno di più a chi ha di meno, migliorando le condizioni per le prestazioni dei servizi nei territori che in questo momento sono in ritardo. Ma per fare questo bisogna investire risorse che non ci sono e non si troveranno. L’Italia va verso uno sviluppo del 0,6%, come si può pensare con questo margine di trovare fondi per una riduzione effettiva delle distanze tra i vari territori del Paese?”
Eppure Calderoli continua a ribadire che i soldi ci sono, che basterebbe solo calcolare il costo dei Lep…
“Bisognerebbe dire a Calderoli che il bilancio dello Stato non lo fa Babbo Natale, che le risorse non possono essere individuate in un Paese nel quale non c’è neppure margine per fare altro debito, per i noti limiti imposti dall’Europa. Sostenere di essere in grado di fare i Lep non è altro che uno squallido slogan”.