L’attentato a Mosca diventa un caso internazionale: il Cremlino accusa gli Usa di complicità nell’omicidio di Kirillov ma Washington nega. Scena muta dell’Ue che intanto annuncia altre armi a Kiev, scatenando l’ira di Putin

L'attentato a Mosca diventa un caso internazionale: il Cremlino accusa gli Usa di complicità ma Washington nega mentre l'Ue fa scena muta

L’attentato a Mosca diventa un caso internazionale: il Cremlino accusa gli Usa di complicità nell’omicidio di Kirillov ma Washington nega. Scena muta dell’Ue che intanto annuncia altre armi a Kiev, scatenando l’ira di Putin

L’attentato a Mosca in cui hanno perso la vita il generale Igor Kirillov e un suo assistente diventa un caso internazionale. Il Servizio di Sicurezza Federale Russo (FSB) ha arrestato il presunto assassino: si tratta di un 29enne uzbeko, che sarebbe stato reclutato dai servizi speciali ucraini per assassinare l’alto ufficiale del Cremlino in cambio della promessa di 100mila dollari e di un trasferimento d’urgenza nell’Unione Europea.

Arrestato il presunto killer

Secondo quanto riportato, l’uomo è stato fermato nel villaggio di Chernoye, nel distretto urbano di Balashikha, nella regione di Mosca, a circa 20 chilometri dal luogo dell’attacco. Il sospettato è stato immediatamente trasferito in carcere e risulta indagato per reati gravi, tra cui attentato terroristico, omicidio, detenzione abusiva e fabbricazione illegale di esplosivi. Un elenco di accuse che, se confermate, potrebbero portare all’ergastolo.

Secondo le autorità moscovite, durante l’interrogatorio l’uomo avrebbe confessato di essere stato reclutato dai servizi speciali ucraini. Avrebbe inoltre ammesso di aver ricevuto un potente ordigno esplosivo artigianale e di averlo posizionato su uno scooter elettrico parcheggiato nei pressi dell’ingresso dell’edificio residenziale di Kirillov. Per monitorare l’indirizzo del generale, l’uomo ha dichiarato di aver noleggiato un’auto e installato una videocamera Wi-Fi per trasmettere immagini agli organizzatori in Ucraina.

“Dopo aver ricevuto il segnale video che mostrava i militari uscire dall’edificio, l’ordigno esplosivo è stato fatto detonare a distanza”, ha riferito Svetlana Petrenko, rappresentante ufficiale del Comitato Investigativo Russo. Petrenko ha aggiunto che gli agenti dei servizi segreti ucraini coinvolti nell’attentato “saranno trovati e riceveranno una meritata punizione”.

L’attentato a Mosca diventa un caso internazionale: il Cremlino accusa gli Usa di complicità nell’omicidio di Kirillov ma Washington nega

Questo attentato si inserisce in un momento particolarmente delicato del conflitto. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva recentemente dichiarato l’intenzione di mediare un incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Tuttavia, questa prospettiva appare ora remota. Secondo il Cremlino, infatti, “mancano le condizioni per iniziative diplomatiche”, insinuando un possibile coinvolgimento degli Stati Uniti nell’attentato. L’amministrazione Biden ha negato ogni responsabilità, dichiarando di aver appreso dell’attacco “solo a cose fatte”.

Nonostante ciò, Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha respinto con fermezza queste dichiarazioni, accusando Washington di supportare il regime di Kiev senza condannare i suoi presunti atti terroristici. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Russo, Dmitrij Medvedev, ha poi rilasciato dichiarazioni preoccupanti, affermando che i funzionari dei Paesi NATO coinvolti nell’assistenza militare all’Ucraina dovrebbero essere considerati “obiettivi militari legittimi”. In risposta a questa minaccia, i servizi segreti ucraini (SBU) hanno rafforzato le misure di sicurezza a Kiev, temendo possibili rappresaglie russe.

Lo scontro con Bruxelles

Mentre l’Occidente rimane in silenzio di fronte a quello che è stato definito un attentato terroristico, l’Unione Europea ha ribadito il suo approccio intransigente verso la Russia. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che “oltre un terzo del bilancio russo è destinato alle spese militari”, definendo l’attuale economia russa come “un’economia di guerra”.

Von der Leyen ha annunciato un 15esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e la preparazione del 16esimo. In parallelo, Bruxelles ha promesso a Kiev un sostegno finanziario di 13 miliardi di euro per il 2025, oltre a ulteriori prestiti garantiti con asset russi congelati. Queste misure hanno scatenato la reazione della Zakharova, che le ha definite “illegittime” e ha assicurato che Mosca risponderà con misure di ritorsione.