di Valeria Di Corrado
La giornalista Myrta Merlino, autrice e conduttrice della trasmissione “L’aria che tira”, in onda su La7, traccia un bilancio delle elezioni comunali di Roma.
Qual è il dato più interessante di questo primo turno?
“Il vero punto su cui ragionare è la percentuale dell’astensione. A pochi mesi dalle elezioni politiche la gente è stanca, ha capito che il voto non serve a nulla, il cambiamento non c’è. In questa situazione la sventola peggiore la prendono i grillini. Chi aveva votato M5S a febbraio è rimasto a casa. L’astensionismo e il tonfo di Grillo sono due facce della stesa medaglia. Dovrebbero far riflettere il Movimento: quello che potevano fare e non hanno fatto. Penso che Grillo buttando a mare l’accordo con Bersani ha fatto un danno al Pd, ma soprattutto a se stesso. Perché il Partito democratico riesce comunque a trovare una via”.
La via romana del Pd è Marino?
“Per il momento ha vinto l’anima più di sinistra del partito. Marino è radicale nelle sue posizioni, si pensi ai diritti civili, ai temi etici o al fatto che alle votazioni per il Capo dello Stato ha scelto Rodotà. Da queste elezioni romane si può trarre un dato importante: il bipolarismo è tornato in vita. I grandi partiti riprendono terreno, a scapito di Marchini e De Vito che non hanno sfondato. Per Grillo è stata una sberla. Ha pagato cara l’idea di non scendere a compromessi con gli altri partiti. L’infinita querelle su diarie e scontrini, alla lunga stanca. Se fosse venuto a Roma a condurre la campagna elettorale forse ce l’avrebbe fatta. Alle politiche la gente ha votato Grillo, a prescindere. Alle comunali non ti basta più che ci sia lui dietro, perché voti il sindaco”.
È stato l’astensionismo a penalizzare Alemanno o Alemanno a generare l’astensionismo?
“Tradizionalmente l’astensionismo è di destra. Sicuramente però la gestione della città negli ultimi 5 anni ha lasciato l’amaro in bocca agli elettori di Alemanno. In molti hanno preferito restare a casa. Il derby è un pretesto, la gente è davvero sfiduciata. Gli elettori del centrosinistra si sono mobilitati di più per vedere cosa potrebbe accadere se vincesse un sindaco del proprio schieramento politico. Quelli di centrodestra hanno già visto quello che è successo (vedi le buche per strada, il traffico, etc). In una fase così difficile il nuovo ha più possibilità di stupirti. Per la stessa ragione è più probabile che Marchini faccia un accordo con Marino piuttosto che con Alemanno. E a quel punto la vittoria al ballottaggio sarebbe schiacciante”.
Il Governo come reagirà a questo fallimento delle large intese?
“Il Governo è talmente fragile che tenterà di minimizzare qualsiasi cosa accada. Sia Letta che Alfano faranno quadrato per evitare che i risultati influiscano sull’esecutivo. Hanno troppo emergenze da affrontare. Si devono occupare di politiche, più che di politica”.