Il voto si avvicina e, inesorabilmente, la tensione sale alle stelle. Sia di qua che di là, ovvero sia nel campo del sì che in quello del no. Ma dalle parti dei sostenitori della riforma, tanto cari al premier Matteo Renzi, la tensione sembra aver già tracimato, producendo effetti a dir poco strani. Soprattutto se di mezzo c’è la televisione, considerato che la campagna elettorale si gioca tutta lì. Insomma, ogni intervento in tv vale oro. Sarà per questa ragione che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha deciso di prendersela così tanto con la Rai e Massimo Giletti, conduttore del talk domenicale L’Arena, in onda su Rai Uno. A provocare l’incidente diplomatico sarebbe stata la mancata partecipazione del titolare del Viminale alla trasmissione di domenica 27 novembre. Sarebbe, perché secondo fonti interne alla Rai l’invito non c’è mai stato. Ci sarebbe stato, quello sì, un enorme equivoco sul quale ognuno degli attori in campo cerca di speculare. Tutto nasce domenica 20 novembre. In scaletta ci sarebbe il confronto Luigi Di Maio- Matteo Renzi. Il capo del governo, però, per ragioni ignote declina l’invito qualche giorno prima. La Rai, a quel punto prova a sondare la disponibilità di Matteo Salvini e Alfano. Il leader della Lega fa cadere la cosa avendo già un altro impegno mentre su Alfano si abbatte il niet del grillino: o Renzi o nulla. E la Rai opta il per il nulla.
Al posto del confronto va in onda altro, con buona pace delle ragioni del si e del no. E qui inizia la seconda parte della storia. Lo staff di Alfano pare abbia dato per scontato che la mancata partecipazione alla puntata del 20 sarebbe stata compensata con la presenza in studio la domenica successiva,cioè il 27. Solo che nessuno controlla, verifica. Secondo fonti interne alla Rai qualcuno vicino al ministro, venerdì sera, chiama la redazione de L’Arena chiedendo se è tutto confermato cosa. Ovviamente i collaboratori del conduttore Rai cadono dal pero. La puntata di domenica 27 è già stata allestita e Alfano non è previsto. Al suo posto altri due esponenti del sì molto vicini al premier (Richetti e Tosi). Evidentemente nel corso della settimana Palazzo Chigi, a partire dal portavoce del presidente del Consiglio, che controlla e verifica tutto, hanno dato alla redazione de L’Arena indicazioni tali da lasciar fuori Alfano. O forse no. Forse è tutto un grande equivoco sul quale il ministro dell’Interno prova a giocare, tanto che la sua portavoce, Danila Subranni, parla di telefonata mai ricevuta da parte della Rai. E ha ragione, perché la telefonata è stata fatta dallo staff del ministro a Viale Mazzini. Basterà anche un sì, ma a volte l’impressione è che occorra molto di più. Ma molto.