di Graziano Bertini
Così distanti, Niscemi e il suo Muos, eppure così vicine, ora che la battaglia contro il sistema di trasmissioni della difesa americana e i potenziali rischi contro la salute dalla Sicilia sbarcano a Roma. In una capitale deserta alla vigilia di ferragosto, sono i manifesti no Muos che tappezzano i muri della città eterna per ricordare la battaglia contro la base americana piazzata a Niscemi.
Rischi all’orizzonte
Nei giorni scorsi gli scontri davanti al cantiere dell’installazione fra manifestanti e le forze dell’ordine, seguiti distrattamente da giornali e tv. Scontri che un domani, come per la Tav in Val di Susa, potrebbero spostarsi altrove o, addirittura, salire d’intensità attirando antagonisti da tutto il paese e oltre. Una palestra per guerriglieri di ogni provenienza ed estrazione. Intanto a gettare benzina sul fuoco arriva la conferenza stampa del governatore dell’isola Rosario Crocetta. Dopo le polemiche con il capogruppo del M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri, il presidente della Regione parla a tutto campo, non nascondendo la rabbia per le critiche subite, in primis sul Muos. “Dove erano Sel, M5s e Rita Borsellino quando da solo lottavo contro il Muos?”, tuona il Crocetta. “Le prime denunce sul Muos sono state le mie e quelle di Confindustria di Caltanissetta”. Poi sugli scontri davanti all’impianto: “Quando la polizia ha caricato i manifestanti pacifici mi sono schierato, ma anche i manifestanti non devono aggredire le forze dell’ordine”. Secca la replica di Sel: sono patetici tentativi di scaricare le proprie responsabilità. “Del Muos – spiegano – si è interessato il segretario regionale del Partito, Palazzotto, il cui primo atto in Parlamento è stato proprio un’interrogazione urgente sul radar, ma anche il nostro leader nazionale Nichi Vendola ed i nostri esponenti in Commissione Difesa’’. Il Muos, insomma, spacca anche la sinistra. E il dibattito, c’è da scommetterci, a settembre infiammerà anche Roma.