Con leader accomunati dalle singolari capigliature la destra sovranista e oscurantista ha assestato un colpo anche in Olanda con la vittoria alle elezioni di Geert Wilders, sessantenne tinto biondo ariano, che ha portato il suo partito (Partito per la libertà, Pvv) a essere il primo nel Paese.
In Olanda Geert Wilders, sessantenne tinto biondo ariano, ha portato il suo partito (Partito per la libertà, Pvv) a essere il primo nel Paese
Il programma è sempre il solito: un anti-islamismo, la guerra contro la stampa definita “feccia”, xenofobia contro quello “lo tsunami degli immigrati”. Per avere un’idea del personaggio bastano alcune sue affermazioni. Ad esempio: “L’Islam non è una religione, è un’ideologia, l’ideologia di una cultura retrogada. Ho un problema con la tradizione, la cultura e l’ideologia islamica. Non con i musulmani”. E poi, sull’Unione europea: “Esiste un’ottima alternativa all’Unione Europea: si chiama Associazione Europea di Libero Scambio, fondata nel 1960. Ne fanno parte Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. E.F.T.A. è sinonimo di amicizia e cooperazione attraverso il libero scambio”.
E poi: “Dovremmo svegliarci e dire a noi stessi: non sei uno xenofobo, non sei un razzista, non sei un pazzo se dici: la mia cultura è migliore della tua”. Sull’Italia invece ha detto: “I miei alleati non sono Le Pen o Haider. Non ci uniremo mai ai fascisti e ai Mussolini d’Italia. Ho molta paura di essere collegato ai gruppi fascisti di destra sbagliati”. Sempre sull’Italia è rimasta celebre anche l’immagine in cui teneva un cartello che chiedeva a Bruxelles di non dare “neanche un centesimo all’Italia!”. Per lui la soluzione era tassare di più i cittadini italiani. Chi si è congratulato con Wilders? Matteo Salvini, ovviamente, con la sua invidiabile capacità di essere sempre dalla parte sbagliata.