Nicola Fratoianni è stato eletto nuovo segretario di Sinistra Italiana. Sul palco si alternano tanti interventi, da Pippo Civati a Stefano Fassina fino allo show di Luigi de Magistris e alla chiusura di Nichi Vendola. Ed è proprio il suo uno dei momenti più attesi.
Sarebbe una tragedia, ha spiegato Vendola, “non scindere l’ansia di uguaglianza dalle politiche della disuguaglianza, restare nella palude politicista. Difficile spiegare a un ragazzo di vent’anni cosa significa la parola sinistra quando ha di fronte le politiche degli ultimi governi”. Poi rivolto a Giuliano Pisapia, e anche ad Arturo Scotto, il capogruppo alla Camera dissidente che lascerà il partito, l’ex leader di Sel ha aggiunto: “Non tutti i ponti sono utili, basta andare a Messina… Certamente non è utile il ponte col renzismo e con quello che ha generato il renzismo in questo paese”.
Il suo intervento segna di fatto il passaggio di consegne tra lui e il segretario Fratoianni, col Sinistra Italiana che sceglie il suo leader. Su 563 voti espressi, ne ha ottenuti 503. Contrari 32, astenuti 28. Pisano, 44 anni, Fratoianni è stato uno stretto collaboratore di Vendola, fra l’altro assessore della giunta regionale pugliese e poi come coordinatore di Sinistra ecologia e libertà. E Fratoianni, nel suo intervento, ha subito messo in chiaro un punto: “Se la scissione del Pd dovesse portare a nuove articolazioni nei gruppi parlamentari vorrei vedere cosa faranno nel momento in cui si dovesse la fiducia al governo Gentiloni” chiarisce subito Fratoianni, sfidando la minoranza Pd alla prova dei comportamenti parlamentari. “Nel momento in cui si vota il decreto sicurezza di Minniti – ammonisce – se dovessero votare a favore il nostro dialogo finirebbe”.
Ma, come detto, è senza ombra di dubbio il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ad aver scaldato come non mai la folla. De Magistris ha esortato tutti a “non parlare di sinistra”, ma a “fare cose di sinistra”, portando ad esempio il suo modello di amministrazione comunale che pensa, ha detto, a chi “si puzz’ e famm”, a chi muore di fame e non “tiene è ssord”.
Applausi a scena aperta per Luigi de Magistris soprattutto quando ha invocato la “rivoluzione”. “C’è una grandissima voglia di fare politica. Tanto bisogno di radicalità – ha detto il sindaco di Napoli – dobbiamo essere veramente nuovi e affidabili, non semplicemente apparire nuovi. Noi la rivoluzione la stiamo facendo per strada e nei luoghi di governo. Viva la rivoluzione, viva la libertà”, ha detto il sindaco di Napoli, che ha parlato anche di come vede le contorsioni del Pd e della sinistra. “Se vogliamo insieme accettare la sfida di costruire l’alternativa – ha aggiunto il sindaco di Napoli – non dobbiamo stare a guardare chi vuole fare la scissione o chi pensa che la felicità della politica sia avere un pò meno Alfano e un pò più D’Alema. Lo dico con chiarezza, se vogliamo davvero costruire un’alternativa, popolare, economica, culturale e sociale, dobbiamo cominciare a rimettere in discussione anche il tabù della proprietà privata”.