Tutto archiviato. Anche se la violazione della par condicio c’è stata. Lo mette nero su bianco la delibera dell’Agcom sul caso dell’intervista a Orietta Berti, andata in onda a Un giorno da pecora, su Raio 1, lo scorso 12 gennaio. E durante la quale “i conduttori della trasmissione hanno incalzato la nota cantante con domande relative ai suoi rapporti personali e professionali con esponenti politici”, scrivono i commissari nel provvedimento. Inducendola, di fatto, a dichiarare la sua intenzione di votare per il M5S.
Tutto archiviato – Insomma, rileva l’Agcom, “è stata violata la disposizione” della legge sulla par condicio (l’articolo 5 in particolare), “che sancisce, in qualunque trasmissione radiotelevisiva, il divieto di ‘fornire, anche in forma indiretta, indicazioni di voto o manifestare le proprie preferenze di voto’…”. Oltre a stabilire che “i registi e i conduttori sono altresì tenuti ad un comportamento corretto e imparziale nella gestione del programma, così da non esercitare, anche in forma surrettizia, influenza sulle libere scelte degli elettori”. Tenuto conto, tuttavia, che la Rai ha conformato “spontaneamente la sua programmazione al rispetto deL divieto” sancito dalla legge, e che nella puntata del 16 gennaio “i conduttori hanno sottolineato la loro intenzione di adeguarsi alle disposizioni vigenti”, l’Autorità per le comunicazioni ha deciso di archiviare il procedimento. Senza sanzioni.
Ultime scintille – Capitolo chiuso? Non proprio. Dopo le roventi polemiche tra Pd e M5S, seguite alla puntata ‘incriminata’, delibera dell’Agcom alla mano, il renziano Michele Anzaldi, commissario in Vigilanza Rai, prende la palla al balzo per tornare sulla vicenda. “Avevamo ragione a dire che c’era stata una violazione. Ora chi ha gridato alla censura farebbe bene a scusarsi: chiedevamo semplicemente il rispetto delle regole, e lo chiedevamo legge alla mano – taglia corto -. La Rai ha evitato la sanzione solo perché successivamente, nella puntata di quattro giorni dopo, ha riconosciuto l’errore e i conduttori hanno detto in onda che la domanda fatta alla cantante su chi avrebbe votato era completamente sbagliata e violava la par condicio. Per questo l’Autorità ha archiviato il procedimento, annunciando che proseguirà i monitoraggi”.