Al di là delle accuse mosse dalle procure di Napoli e di Roma, che tra gli altri hanno messo nel mirino l’imprenditore Alfredo Romeo, il ministro dello sport Luca Lotti e il Comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette, da tutta l’inchiesta emerge un “fenomeno” per ora poco esplorato. Lo potremmo definire “fenomeno” Consip, dal nome della società del Tesoro che gestisce le gare di approvvigionamento di beni e servizi per le pubbliche amministrazioni. Non è certo la prima volta che un’indagine nasce intorno agli appalti gestiti dalla società. E forse questo dovrebbe far riflettere su cosa la stessa Spa sia diventata oggi, anche oltre le intenzioni degli amministratori di turno. Un fatto è certo: la Consip ormai gestisce enormi commesse che, al di là delle sempre strombazzate intenzioni, spesso vanno alle stesse società.
Stato dell’arte – Per carità, l’obiettivo è di risparmiare. E privilegiare poche società può aiutare in tal senso. Ma quando alcuni gruppi fanno man bassa di lotti di un unico appalto, magari anche facendo il bis rispetto all’edizione precedente, non può non subentrare una riflessione. Gli esempi, del resto, si sprecano. A dicembre del 2016 la Consip, oggi guidata dal renzianissimo Luigi Marroni, ha aggiudicato 3 lotti su 3 di una commessa per la copertura assicurativa dei veicoli di Stato alla Cattolica Assicurazioni, per un valore massimo di 39 milioni di euro. L’edizione precedente dello stesso bando aveva visto mettere in cascina ancora 3 lotti su 3 alle Generali. In entrambi i casi il meccanismo era quello delle “aste combinatorie”, nate appunto per privilegiare la larga partecipazione di potenziali imprese concorrenti. Alla fine, però, le torte sono state fagocitate da un unico soggetto. Eloquente anche il bando assegnato nell’ottobre del 2016 per la fornitura di energia elettrica agli uffici di Stato. Sul piatto fino a 1 miliardo di euro. Ebbene, in questo caso 5 lotti su 10 sono andati all’Enel e 3 alla società Gala Spa. Solo due gruppi, quindi, hanno fatto man bassa dell’enorme commessa pubblica. Niente di paragonabile, comunque, con quello che è successo nell’edizione precedente dell’appalto, sempre del valore massimo di 1 miliardo di euro. In quel frangente, addirittura, ben 10 lotti su 10 sono andati a un’unica società, sempre Gala Spa, che è riuscita a prevalere sulla bellezza di 8 concorrenti (per un totale di 24 offerte).
E ancora… – Altro caso eloquente riguarda un recente bando, attribuito dalla Consip nell’ottobre del 2016 per il servizio di noleggio a lungo termine dei veicoli di Stato. Una commessa niente male, del valore massimo di 106 milioni di euro, i cui 5 lotti sono stati tutti quanti assegnati a un’unica società, la Lease Plan Italia Spa. Andazzo molto simile anche per la fornitura di carburante alle Pubbliche amministrazioni. Nell’ottobre del 2015 la società pubblica ha assegnato la relativa commessa, del valore massimo di 167 milioni. Ne è risultato che 4 lotti su 5 sono stati incassati dalla Kuwait Petroleum, un altro habitué delle commesse Consip. Quelle stesse commesse che, in passato, erano già state vinte da Romeo.
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