Sospeso per aver sospeso. L’ufficio scolastico regionale del Lazio ha infatti disposto la sospensione del preside dell’istituto Corrado Melone di Ladispoli, in provincia di Roma, dopo la richiesta di accertamento ispettivo disposta dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
L’ispezione nasce dalla decisione di sospendere un bambino di sei anni affetto da deficit di attenzione e iperattività. I genitori del bambino avevano fatto ricorso contro la sanzione stabilita dalla scuola, ovvero alcune settimane di sospensione, decise in quanto l’alunno è stato ritenuto ingestibile. Il Tar aveva dato ragione ai genitori, ma il dirigente scolastico, Riccardo Agresti, non ha fatto entrare l’alunno sostenendo di non conoscere il pronunciamento del Tar.
Alunno iperattivo a Ladispoli, sospeso il preside dopo la sanzione al bambino
L’ufficio scolastico regionale ha nominato un reggente al posto del dirigente sospeso. Per quanto riguarda la sentenza del Tar del Lazio, veniva indicato di dare al piccolo, in cura al Gemelli, un insegnante di sostegno. Quando aveva avuto la notizia, il preside ha fatto rientrare l’allievo ma solamente per due ore, perché – spiegava – “servono più ore di assistenza per il bambino ma la certificazione medica è errata e l’abbiamo segnalata ai genitori. È impossibile gestirlo e abbiamo dovuto chiamarli”.
Il ministro Validatara aveva inviato il 6 marzo gli ispettori a scuola per capire per quale motivo il bambino non fosse stato riammesso nell’istituto. La prima sospensione risale al 26 febbraio, quando i genitori dell’alunno hanno deciso di rivolgersi al Tar. Ora il preside, dopo la sospensione dell’ufficio scolastico regionale, ha annunciato che ricorrerà al giudice del lavoro, dicendosi certo che emergerà la verità su quanto avvenuto.