Il riversamento dell’acqua radioattiva contenuta nelle cisterne dello stabilimento nucleare di Fukushima inizierà nella giornata di giovedì. L’operazione riguarderà l’impianto devastato dal disastro del marzo del 2011 e lo sversamento avverrà in mare, nell’Oceano Pacifico.
La decisione è stata presa dal premier giapponese Fumio Kishida, che ha ispezionato la centrale in fase di smantellamento nella giornata di domenica. Poi ha incontrato anche le associazioni locali dei pescatori. L’autorizzazione a questa procedura era già stata data nel 2021 dall’ex premier Yoshihide Suga.
Giovedì il riversamento dell’acqua radioattiva di Fukushima
La decisione del governo giapponese ha visto l’opposizione di altri Paesi della zona, come la Cina, che ha anche vietato le importazioni alimentari da dieci prefetture giapponesi. Pechino definisce il governo nipponico “egoista e irresponsabile” e chiede di annullare il piano. Anche Hong Kong ha deciso di applicare un taglio all’import di alcuni prodotti alimentari giapponesi. Si oppone anche l’industria ittica locale, preoccupata per il mercato dei prodotti dell’area.
Critiche arrivano pure da Greenpeace Giappone, secondo qui la decisione del governo “ignora le prove scientifiche, viola i diritti umani delle comunità che vivono in Giappone e nella regione del Pacifico e non è conforme al diritto marittimo internazionale. Ignora infine anche le preoccupazioni delle persone, incluse quelle dei pescatori”.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il piano giapponese rispetta gli standard globali di sicurezza e ha un “impatto radiologico trascurabile su persone e ambiente”. L’acqua è stata trattata con un procedimento che rimuove quasi tutta la radioattività, ha spiegato l’agenzia.
Durante la fase di revisione, l’agenzia sarà presente e pubblicherà dati come quelli sul monitoraggio delle rilevazioni in tempo reale. Anche il governo giapponese comunicherà “con un alto livello di trasparenza” tutte le informazioni ai residenti e alla comunità internazionale.