A quasi 20 anni esatti dalla sua nascita, La7 consolida e rafforza la sua missione di rete d’informazione. Caso emblematico è stato lo Speciale Mafia. Alla ricerca della verità (qui per rivederlo) andato in onda mercoledì 28 aprile in prima serata, condotto da Enrico Mentana, che ha sancito il ritorno in televisione di Michele Santoro. Una boccata d’ossigeno nel mondo dell’informazione sempre più conformista che ha rotto con la melassa mainstream dell’infotainment e ha riportato al centro del dibattito la questione della mafia, delle infiltrazioni mafiose, delle complicità con le istituzioni, del ruolo dei pentiti e delle ambiguità dello Stato.
Un’operazione quindi che fa estremamente bene alla rete di Andrea Salerno e che segna ancora un’occasione mancata per la Rai che avrebbe dovuto lei impossessarsi del comeback in video di un personaggio di peso come Santoro. Ma l’evento patrocinato da Mentana (sul quale torneremo presto) è solo l’ultimo dei tasselli del percorso di La7. Particolare attenzione viene data alla mattina, in cui la tv di Cairo dà il buongiorno ai telespettatori affidandosi a due volti importanti del giornalismo televisivo come Gaia Tortora (al timone della trasmissione dal 2005, nella foto) e Alessandra Sardoni (dal 2012), conduttrici a rotazione di Omnibus, il primo programma che ha portato il talk politico nella collocazione del mattino, poi seguito da altri format come Agorà su Rai Tre e da rubriche dei canali all news.
Entrambe, la Tortora e la Sardoni, vantano un curriculum di alto livello. Gaia, figlia di Enzo Tortora, dopo esperienze in tv locali e all’Adnkronos, è poi approdata a La7 per partire con Omnibus già nel 2005, passando poi per il Tg La7 dove si è distinta come uno dei visi più noti insieme al direttore Mentana, sostituendolo alla guida del tg principale delle 20 nel weekend e nei festivi. La Sardoni ha invece nel suo profilo esperienze a Repubblica, Mediaset, Videomusic, Telemontecarlo, prima di diventare inviata di punta nonché cronista parlamentare iper professionale del Tg di La7; la ricordiamo anche alla guida di Otto e mezzo e di In onda, a rimpolpare il suo bagaglio.
Con la loro preparazione le due conduttrici danno un’impronta professionale, attenta e precisa a Omnibus, fin dal lontano 2002 tassello fondamentale della programmazione di La7 e, come già sottolineato, primo talk politico mattutino nello scenario televisivo italiano. Anche per questa stagione il talk si conferma come il quarto programma più visto della mattina televisiva, dietro a Rai Uno, Canale 5 e Rai Tre: una posizione di tutto rispetto in una fascia nella quale le morning news sono diventate sempre più importanti, anche per i grandi investitori di pubblicità.
E lo dimostrano anche gli ascolti: Omnibus nel 2021 segna una media del 3,8% di share con 242.600 spettatori, contattando nella sua messa in onda quasi 1 milione di spettatori, un risultato in crescita del 4% rispetto alla stagione autunnale. Da settembre a oggi il programma ha intercettato oltre 4,7milioni di spettatori. In particolare il talk negli ultimi tre mesi ha consolidato ulteriormente il suo profilo istruito (share 7,3% sul pubblico dei laureati, +1,1%), metropolitano (4,6%, +0,8%) e appartenente alla classe socio-economica alta (8,6%, +0,8%) mentre tra le fasce anagrafiche segna un’importante crescita sugli uomini 35/44enni (+1,2%).
Secondo il profilo di OmnicomMediaGroup vediamo che i maschi, col 4,8% di share medio, primeggiano sulle donne (3%) mentre a livello territoriale c’è una prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud: Friuli V.G. (8,6%), Liguria (7,9%), Valle d’Aosta (6,6%), Marche (6,1%) e Toscana (5,3%) le regioni con gli share più alti, Sicilia fanalino di coda col 2%. La puntata più vista di questa stagione è del 3 febbraio 2021 (6% con 379.500 spettatori, con una copertura di 1.430.000 spettatori, segnando il miglior dato dal gennaio 2020).