Non si può credere a una sola parola di ciò che raccontano tv e giornali. Solo bugie. È disperante.
Mirta Dall’Orto
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Gentile lettrice, il clima di menzogna generalizzata, specie se si tratta di Ucraina e Gaza, è ancora più evidente se raffrontato alla relativa libertà di cronaca di non molto tempo fa. Ho rivisto un servizio del Tg2 del 2016 quando, non essendo ancora giunti ordini dagli Usa, le tv dei Paesi vassalli erano un po’ libere. Il giornalista Giovanni Masotti, inviato in Donbass, descrive le crudeltà dell’esercito ucraino sui civili. Il testo diceva: “I 6 milioni di abitanti del Donbass, per lo più di etnia russa, minacciati dal governo filo occidentale nato nel 2014, indicono un referendum. Nascono due repubbliche autonome, osteggiate da Usa ed Europa. La guerra si fa più violenta. Ecco com’è ridotto l’aeroporto di Donetsk: spettrale, una distruzione totale che isola le due repubbliche… Oltre 9mila morti, 22mila feriti, 1,5 milioni in fuga verso la Russia… A Donetsk si commemorano 101 bambini uccisi dagli ucraini… I villaggi sventrati, eppure non tutti se ne sono andati”. Seguono interviste a contadini e gente della strada: “Vogliamo che i bambini possano andare a scuola”, ”Vogliamo le bestie che ci hanno rubato”, “I soldati ucraini distruggono tutto, ma noi non vogliamo vivere con loro”. Il giornalista prosegue: “Da due anni gli abitanti vivono nei rifugi atomici della guerra fredda… Strozzati dalla paura e dalla crisi economica”. Questa era la verità di ieri, oggi rinnegata. Il servizio è ancora visibile su YouTube. Vi si respira un’aria di libertà oggi quasi impossibile da trovare.