Stefano Coletta è direttore di Rai3 dal 27 luglio del 2017. Molti rumor, recentemente, lo danno come prossimo direttore di Rai Uno. Ma, al di là dell’inevitabile gossip che investe la Rai quando si avvicendano i governi, volendo fare un bilancio della sua direzione, dati alla mano, si può dire che è decisamente positivo. Infatti, come figura da un report del centro media OmnicomMediaGroup, durante il mese di settembre del 2019 Rai Tre ha raggiunto una media, nel totale giorno, di circa 730 mila spettatori per uno share pari al 6%. Nel prime time, invece, gli ascoltatori medi della stessa emittente si sono aggirati attorno ad un milione (share pari al 5%). I dati risultano pressoché invariati rispetto allo stesso periodo del 2018, sia nel totale giorno che nella prima serata.
I RISULTATI. Dall’arrivo di Coletta alla guida di Rai Tre, gli ascolti del totale giorno registrano un incremento di un significativo 7% nel primo semestre dell’anno (confronto gennaio-giugno 2017/2019) pari a un aumento di share di 0,4 punti percentuali. I dati d’ascolto della prima serata, confrontati sempre nel primo semestre del 2017 e del 2019, fanno registrare un leggero calo dello share di 0,7 punti percentuali, in buona parte dovuto alla concorrenza di La7 ma anche delle reti satellitari e digitali. In base al report Omnicom, Rai Tre si presenta come canale prevalentemente femminile (57%) e circa il 75% dell’audience ha più di 55 anni; la laurea risulta essere uno dei titoli di studio più alti nella composizione del pubblico (circa il 10%).
Le regioni del Nord Est e del Centro riportano i dati d’ascolto maggiori, a discapito del Sud Italia. Infatti, regioni quali la Sicilia, la Puglia, l’Abruzzo e la Calabria riportano dati al di sotto della media. Rispetto ai dati del primo semestre del 2017, il canale registra un aumento di quota d’ascolto in termini di share femminile (+23,8 punti percentuali) e di laureati (+33,8 punti percentuali). Le regioni del Sud Italia, pur rimanendo la quota più bassa negli ascolti, registrano un incremento nello share passando dal 4% al 5,5%.
In questi due anni abbondanti, la direzione Coletta si è distinta per aver mandato in onda programmi di grandissimo interesse pubblico come Narcotica, duro viaggio sulle rotte del narcotraffico, ma come anche Storie del genere, che ha raccontato le vite a volte difficili delle persone transessuali. Come dimenticare la puntata di Nel nome del popolo italiano dedicato alla storia del giudice Vittorio Occorsio ucciso da terroristi di destra, tra le cose più belle viste su Rai Tre negli ultimi anni.
Accanto alla notevole reattività del Tg3 guidato da Giuseppina Paterniti (molto presente con i suoi speciali durante la crisi di governo) e Linea Notte affidata a Maurizio Mannoni, con il tocco gentile di Mariella Venditti e Tindara Caccetta, sempre sul fronte dell’informazione va segnalata la crescita del talk Agorà condotto da Serena Bortone e in estate da Monica Giandotti che – a discapito dell’orario, le otto di mattina – è riuscito a conquistare una forte autorevolezza, senza toni da rissa ma puntando soprattutto sui contenuti. Per non parlare del programma di Lucia Annunziata, ribattezzato sotto Coletta Mezz’ora in più: ascolti sempre più convincenti nonostante la concorrenza agguerrita della domenica pomeriggio.
Vinta la scommessa anche di Bianca Berlinguer che col suo Cartabianca non ha fatto altro che aumentare i consensi da quando il talk è passato alla prima serata del martedì. Per non parlare della striscia pomeridiana (ora off line) che aveva quasi raggiunto gli ascolti di Geo&Geo. E che dire, infine, di Report, trasmissione che ormai funge da vero modello per il giornalismo d’inchiesta anche a livello internazionale, condotta da un Sigfrido Ranucci sempre più a suo agio nel suo ruolo di mattatore, senza dubbio degnissimo successore di Milena Gabanelli. Insomma, Rai3 certo non è una rete “teen” ma si tiene ben stretto il suo zoccolo duro. E per questo la missione di Coletta può dirsi brillantemente riuscita.