Milo Infante sta affrontando una scommessa molto importante per Rai Due e per la tv di Stato. Ovvero quella di creare uno spazio informativo in una fascia affollatissima come quella delle 14, in cui prevalgono temi più leggeri soprattutto su Canale 5, dove imperversano Beautiful e Maria De Filippi con Uomini e Donne, mentre Rai Uno preferisce l’infotainment di Oggi è un altro giorno con Serena Bortone. La striscia Ore 14 è partita il 26 ottobre 2020, collocandosi temporalmente allo stesso orario di Detto fatto, che è stato quindi posticipato di un’ora.
Diversamente dal format condotto da Bianca Guaccero, però, il talk di Infante è incentrato sulla cronaca, sull’attualità, sulla politica e anche sul costume, con ospiti in studio e in collegamento che dibattono sui vari temi. Filo conduttore della trasmissione sono i giovani, presenti direttamente in studio e chiamati a dire la loro sugli argomenti che vengono via via trattati. Una costante, quella dei ragazzi, protagonista anche del precedente impegno televisivo del bravo Milo, vale a dire Generazione Giovani, in onda tra ottobre 2018 e ottobre 2020 al sabato mattina, sempre su Rai Due: anche qui il focus erano i giovani, interpellati sulla cronaca e sull’attualità.
Questa esperienza ha chiuso i battenti il 24 ottobre 2020 ma subito Infante è tornato con Ore 14. Una situazione del genere non è nuova per il conduttore milanese, che ha alle spalle una storia abbastanza burrascosa con la Rai che ha avuto il suo culmine nella causa legale vinta proprio da Milo: nel 2011 il conduttore, che all’epoca era impegnato con L’Italia sul 2, denunciò che i vertici di Rete gli avevano imposto una lista di ospiti da non invitare e che non poteva nemmeno presenziare alle riunioni dove si decidevano i contenuti del programma.
La Corte di Milano gli diede ragione e la Rai dovette risarcirlo. Questo amore-odio con la tv di Stato ha segnato la carriera di Infante che, tuttavia, dopo gli inizi a Telelombardia e Antenna 3, dal 2003 a oggi è sempre stato fedele a Mamma Rai che l’ha visto anche protagonista di Unomattina Estate, Telethon, Senza peccato, Pomeriggio sul 2, concorrente di Notti sul ghiaccio e altre esperienze.
Ora è tornato alla collocazione oraria che, in un certo senso, lo rese famoso, quella delle 14 in cui conduceva L’Italia sul Due: al netto degli ascolti, che comunque segnano una tendenza positiva, dal punto di vista del marketing la continuità col Tg2 delle 13, al quale seguono le varie rubriche della redazione, è corretta, visto che lo spazio di Infante punta principalmente su informazione, cronaca e attualità.
Certo, la situazione in quella fascia, come ammesso dallo stesso Milo, è complicata, probabilmente per la forte contrapposizione con altri programmi. Tuttavia, come già anticipato, gli ascolti sono in crescita e nel 2021 Ore 14 ha toccato e superato spesso il 5% di share. Secondo i dati di OmnicomMediaGroup, dal debutto la trasmissione raggiunge, in media, 474.000 spettatori circa (share 3,1%).
Durante il mese di gennaio 2021, gli ascolti risultano superiori rispetto alla media raggiungendo circa 550.000 spettatori e il 3,4% di share. La quota femminile supera quella maschile (62% femmine vs 38% maschi) con l’85% circa del pubblico oltre i 45 anni. Le regioni con ascolti superiori alla media in termini di share risultano quelle del Centro-Nord (Veneto, Lombardia e Toscana) a differenza delle regioni del Sud (Campania, Calabria e Sicilia) dove gli share sono più bassi.
Sicuramente è positivo il fatto che aumentino in tv gli spazi informativi come questo di Infante. Tradizionalmente, inoltre, questi tipi di programmi necessitano di tempo per abituare e fidelizzare il pubblico. Ricordiamo gli esordi di Floris con Ballarò o di Lilli Gruber a Otto e mezzo o ancora Stasera Italia, solo per citarne alcuni: dovettero “carburare” prima di andare via lisci. In più Rai Due si era ridotta a essere una rete di telefilm, reality show, sport e intrattenimento. Lontani i tempi in cui si identificava coi fasti di Michele Santoro che illuminava la programmazione con i suoi ascolti stellari, puntando tutto sull’informazione. Quindi ben vengano trasmissioni come quella di Milo Infante.