Tra le fasce orarie che hanno maggiormente beneficiato dell’ondata informativa provocata dal lockdown c’è sicuramente il cosiddetto preserale, diventato ormai paragonabile a un ‘prime time’ per importanza, bacino di ascolti e forza attrattiva per i grandi investitori pubblicitari. Lo spazio che segue i grandi Tg della sera e traghetta gli spettatori verso la primissima serata è infatti diventato un momento di riflessione politica molto rilevante e, in particolare in questa quarantena, a volte anche più importante dello stesso prime time. Tanto che la distinzione tra i due momenti televisivi è risultata pressoché nulla, visto che per tre mesi siamo stati costretti a rimanere sempre a casa.
Il consumo di televisione è stato massiccio, come è ormai noto e come dimostrano i dati di Carlo Gorla, membro della direzione di NewsMediaset, secondo i quali l’ascolto medio nelle 24 ore a marzo 2019 era di 10.605.000 individui mentre a marzo 2020 si è arrivati a 15.416.000; per quel che riguarda il prime time, marzo 2019 registrava 25.301.000, marzo 2020 addirittura 31.310.000; infine, la fascia 12:00-15:00 a marzo 2019 si attestava su una media di 13.188.000 spettatori, a marzo 2020 è stata di 21.568.000. Inoltre, secondo OmnicomMediaGroup, tra i primi di marzo e i primi di maggio il bacino tv è cresciuto di circa il 38% nel totale giorno rispetto al periodo omologo del 2019.
Numeri che meglio di qualsiasi altra espressione manifestano l’aumento della fruizione televisiva dal punto di vista quantitativo ma anche da quello sociale, dal momento che ora è collettiva, famigliare, non più solitaria. E ha approfittato di questo boom anche Barbara Palombelli (nella foto), che da due edizioni conduce Stasera Italia, approfondimento politico collocato nel’ di Rete 4. Cronista di razza fin dai suoi esordi, che la vedono a L’Europeo, passando per Il Giornale di Montanelli e inviata speciale al Corriere, oltre che a Panorama, la Palombelli ha preso le redini della conduzione di Stasera Italia nel settembre 2018 dando alla trasmissione nuova linfa, ben coadiuvata da un team altamente affidabile formato dal capoprogetto Alessandro Usai e da ottimi giornalisti e inviati come Michel Dessì, Marilena Vinci, Alessandro Piccioni e Francesca Oliva.
Il programma è un esempio positivo del restyling che, proprio due anni fa, Mediaset ha voluto imprimere a Rete 4, partendo principalmente da format come quello di Barbara, da Quarta Repubblica di Porro e con l’aggiunta, in divenire, degli spazi di Del Debbio e di Mario Giordano. Una svolta che, dopo un’iniziale fase di fisiologico assestamento, ha portato sicuramente a risultati più che soddisfacenti, soprattutto dal punto di vista dell’audience. Tanto che ora Stasera Italia riesce a rivaleggiare con un avversario forte e ormai consolidato come Otto e mezzo, con una Lilli Gruber padrona di casa sempre all’altezza della situazione in qualsiasi frangente.
Se guardiamo i dati, forniti come sempre da OmnicomMediaGroup, il programma del preserale di Rete 4 nel periodo dall’8 marzo al 2 maggio 2020 ha raggiunto in media 1,6 milioni di telespettatori (media del 5,2% di share). Rispetto al periodo omologo del 2019 gli ascolti risultano in netta crescita (+47% in termini di audience e circa +0,9 punti percentuali in termini di share), segno che la squadra ha funzionato. Da notare anche che Rete 4, nel totale giorno, ha messo a segno un +38% in termini di audience nei confronti dello stesso periodo del 2019. Circa il profilo del programma, la quota di donne (57%) è superiore a quella degli uomini (43%) con il 90% del pubblico che ha più di 45 anni. A livello territoriale, le regioni con ascolti superiori alla media in termini di share sono quelle del Centro-Nord (Toscana e Lombardia) a differenza di quelle del Sud Italia (Campania, Sicilia e Puglia), dove curiosamente il programma pesca con maggiore fatica.