Il Tg Tre, una volta conosciuto come “Telekabul”, rappresenta un’assoluta garanzia per la Sinistra di parlare ai suoi elettori. Lo dimostra un report di OmnicomMediaGroup, multinazionale che fornisce dati e analisi alle più grandi aziende del mondo che pianificano pubblicità in Italia, secondo il quale l’informazione del terzo canale Rai raggiunge quotidianamente circa 4,5 milioni di italiani. Si capisce quindi come la battaglia politica per conquistarne la guida abbia assunto tratti addirittura punici nelle ultime ore. Il Pd, che ormai si è perso in un linguaggio autoreferenziale e spesso sterile, ha assoluta necessità di preservare il proprio fortino.
Spulciando i dati OmnicoMMediaGroup, traspare subito che la gestione di Giuseppina Paterniti ha assolto il compito egregiamente, mantenendo una media di share tra il 10 e l’11% nelle principali edizioni della giornata. Inoltre, in primo luogo ha impedito quell’emorragia di consenso che invece sta caratterizzando i partiti della sinistra, anche a causa delle scissioni interne. E secondariamente ha reso un telegiornale noto per la sua natura politica più femminile e aperto ai temi sociali. In un contesto in cui il tg della Terza Rete nel periodo settembre-novembre di quest’anno presenta ascolti e share sostanzialmente in linea con lo stesso lasso temporale del 2018, guardando invece al profilo sociologico notiamo infatti come la composizione d’ascolto delle edizioni principali, quella delle 14.20 e quella delle 19, presenti un dato comune: la predominanza delle donne e l’ottimo riscontro nella fascia alta del pubblico, quindi laureati e manager.
Più nel dettaglio, l’edizione delle 14:20 presenta una quota femminile superiore a quella maschile (54% femmine, 46% maschi) con l’89% dell’audience che ha più di 45 anni. Significante la quota di laureati, pari al 20% circa. Sempre in termini di share, le regioni del Centro riportano i dati d’ascolto maggiori. Infatti, Umbria e Marche fanno registrare percentuali leggermente al di sopra della media mentre Sicilia e Puglia riportano risultati d’ascolto sotto la media.
L’edizione serale delle 19, similmente, riporta una quota femminile superiore a quella maschile con il 91% dell’audience che ha più di 45 anni. Anche in questo, lo share dei laureati, pari al 15%, è superiore alla media. Le regioni con dati d’ascolto superiori alla media risultano essere la Liguria e il Veneto mentre Sicilia, Puglia e Campania riportano ascolti minori. La rubrica con ascolti più significativi del TG3 risulta essere “TG3 – Fuori TG”, in onda dal lunedì al venerdì intorno alle 12:25. Nel periodo di riferimento settembre-novembre 2019, la rubrica curata da Mariella Venditti e condotta da Maria Rosaria De Medici raggiunge in media circa 850.000 spettatori (share 7,5%, sempre ottimo vista la fascia oraria dal livello concorrenziale molto alto).
“Lineanotte” è invece il programma di approfondimento giornalistico a cura della redazione del TG3, in onda dal lunedì al venerdì alle ore 24 e ben condotto da Maurizio Mannoni con Tindara Caccetta e Mariella Venditti, e i collegamenti da Usa e Cina, dove a fare il punto c’è Giovanna Botteri. Nel periodo settembre-novembre gli ascolti si aggirano attorno ai 400 mila spettatori (share 5%). Circa il profilo del programma, la quota femminile resta decisamente superiore rispetto a quella maschile (57% femmine vs 43% maschi) con l’88% degli spettatori che ha più di 45 anni. In termini di share, le regioni con i dati d’ascolto superiori alla media risultano essere la Liguria e l’Emilia-Romagna, a differenza della Sicilia e della Puglia che riportano dati d’ascolto al di sotto della media.