Quest’estate fu oggetto di critiche la scelta del direttore di Rai Tre, Franco Di Mare, di indicare Luisella Costamagna (nella foto) come conduttrice di Agorà, storica striscia mattutina della terza rete. Si parlò di occupazione grillina, di colpo di mano, poi qualcuno tirò fuori l’ennesima diatriba sulla scelta di una figura esterna piuttosto che una interna alla Rai. Intelligentemente la giornalista torinese schivò le polemiche e si tuffò a capofitto nella nuova avventura, con la serietà e la professionalità che l’hanno sempre contraddistinta. Dopo qualche fisiologica incertezza in fase di partenza, il programma ha preso una sua chiara fisionomia, cucita addosso alle competenze dell’ex inviata di Michele Santoro, comunque la si pensi uno dei più grandi scopritori di talenti della storia della televisione.
UNA STORIA SOLIDA. Costamagna, partita dalle tv locali piemontesi, nella squadra “santoriana” si distinse per le inchieste negli anni dell’antiberlusconismo ma anche, e soprattutto, per l’epico scontro con Marcello Dell’Utri nel corso di una puntata de Il raggio verde, in cui tenne testa brillantemente all’allora senatore dimostrando tutta la sua conoscenza in termini di sentenze e numeri. Nella sua esperienza televisiva vanno ricordati anche programmi come Donne, in seconda serata su Rai Due, precursori ben 20 anni fa di molte istanze legate ai conflitti di genere. Nel suo curriculum anche le collaborazioni con Maurizio Costanzo e, da ultimo, con Mario Giordano a Fuori dal Coro.
IL FORMAT IDEALE. Alla guida di Agorà segue numerosi nomi di successo della Rai, da Andrea Vianello a Gerardo Greco e Serena Bortone, ma anche Mia Ceran, Monica Giandotti e Roberto Vicaretti, alla guida di Agorà Estate. Il format della Costamagna apre con la notizia del giorno, alla quale segue il dibattito in studio spesso diviso in due momenti, uno più politico in senso stretto e uno più aperto a temi di cronaca e attento alle questioni femminili ma anche ad argomenti sempre caldi come il Sud e le questioni sociali; ottimo il tradizionale appuntamento con ‘Il moviolone’, spazio curato da Marco Carrara che s’infila nel dibattito arricchendolo con brani e filmati politici correlati all’argomento trattato.
In tutto questo si inserisce la conduttrice, sempre energica, senza fronzoli e retorica, capace di tenere per due ore e a suo agio in questa nuova avventura, dove sta dimostrando di non aver perso lo smalto dei tempi d’oro, nonostante non abbia avuto per qualche anno un suo programma. Così gli ascolti premiano la Costamagna e la sua caparbietà, visto che, dopo un rodaggio sul 7% di share, adesso veleggia stabilmente sul 9-10%. Il pubblico di Agorà si divide pressoché alla pari tra uomini e donne, con i maschi predominanti nella prima ora e le donne che escono alla distanza, segno che la trasmissione, pur trattando prevalentemente di politica, riesce ad allontanarsi da quel “politichese” ostico al pubblico più “pop” del mattino. Il format è in grado quindi di parlare a un bacino trasversale toccando tuttavia picchi importanti di ascolti nel target dei laureati, nella cui fascia lo share coincide con quello del programma. In soldoni parla con la classe dirigente senza mai dimenticare il linguaggio del “popolo”.