Spero che la guerra in Ucraina finisca presto. Quello di cui non mi capacito è che dopo 36 mesi la Russia ancora non sia riuscita a vincere.
Marco Malia
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Gentile lettore, la sua osservazione è giusta e molto comune. Un giornale inglese, alle prime disfatte russe, scrisse sarcasticamente: “Mosca credeva di avere il secondo esercito più forte al mondo e invece ha il secondo esercito più forte in Ucraina”. Il mistero delle prime disastrose fasi della guerra perdura ancora oggi. L’ipotesi più verosimile, discussa nei circoli militari ma pubblicamente taciuta, parte dal fatto che Putin invase l’Ucraina nel 2022 con 160.000 uomini. Questo è un assurdo tecnico-militare perché Kiev disponeva di 250.000 soldati e più di 200.000 riservisti, mentre secondo l’abc delle armi la ratio attaccanti-difensori dovrebbe essere 3 a 1. Perché i russi commisero un così vistoso errore? La risposta più accreditata è che Mosca fu attirata in una trappola da spie doppiogiochiste, che“vendettero” al Cremlino un inesistente accordo coi comandanti ucraini, secondo cui, appena scattata l’invasione, l’esercito ucraino avrebbe abbracciato il fratello russo e avrebbe rovesciato Zelensky. In realtà non c’era alcun accordo sottobanco e Kiev con la Nato preparava i piani per respingere l’invasore. Da lì il precipizio in cui cadde la Russia, da cui è risalita lentamente, adeguando il numero degli uomini, la qualità dei mezzi, la produzione dell’industria bellica, ecc. Se Putin non avesse creduto alle spie e avesse impiegato fin dall’inizio 600.000 uomini per l’invasione, come sta facendo oggi, la guerra sarebbe finita da un pezzo.