Le Lettere

La tirannia del dollaro

Al G7 in Puglia sono stati snocciolati i soliti diktat rivolti a Russia, Cina e mezzo mondo. Credo che il resto del mondo presto reagirà a queste arroganze.
Aldo Torelli
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Gentile lettore, il resto del mondo sta già reagendo, e sa da quando? Esattamente da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, che ormai tutti sanno essere stata provocata dagli Usa in combutta con Kiev. A questo proposito c’è una notizia che i giornaloni hanno nascosto. Pochi giorni prima del G7 in Puglia l’Arabia Saudita a sorpresa ha annunciato l’abbandono dell’accordo con gli Usa che la impegnava a vendere il greggio in dollari in cambio della protezione militare americana. L’accordo fu stipulato da Kissinger nel 1974, tre anni dopo l’uscita del dollaro dalla parità con l’oro. L’audace decisione saudita di oggi segna un nuovo allontanamento di Riad dall’Occidente verso quella zona di mezzo definita “ambiguità strategica” tra Usa e Russia ma con una preferenza per Mosca. Si discute sugli effetti che tale mossa avrà a breve termine, ma di sicuro ridurrà l’uso del dollaro negli scambi mondiali. Va anche notato che Riad, invitata come ospite al G7, ha declinato l’invito per evitare – si presume – di avallare con la propria presenza i sette leader quando avrebbero sancito l’uso degli interessi maturati dai fondi russi congelati in Europa per finanziare Kiev. Tutto lascia pensare che l’abbandono del dollaro rifletta anche la volontà di sottrarsi a eventuali ricatti americani, per esempio sanzioni o confische finanziarie. È probabile che altri Paesi in modi diversi seguiranno l’esempio saudita per liberarsi della tirannia del dollaro.

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