Passano i giorni, ma non si placano le polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Donald Trump sulla futura gestione della Striscia di Gaza. L’ex presidente ha ipotizzato la deportazione dei palestinesi nei Paesi arabi vicini e il passaggio del controllo della sicurezza dell’area agli Stati Uniti.
Che non si tratti di una semplice provocazione lo dimostra il fatto che il tycoon ha ribadito il concetto anche ieri, scatenando una nuova ondata di critiche e indignazione. Sul suo social network Truth, Trump ha scritto che “Israele consegnerà la Striscia di Gaza agli Stati Uniti alla fine dei combattimenti”, aggiungendo che “i palestinesi saranno reinsediati in comunità molto più sicure e più belle, con case nuove e moderne, nella regione”.
Secondo il progetto, “gli Stati Uniti stanno già lavorando alla costruzione di quello che diventerà uno dei più grandi e spettacolari progetti della storia umana”, garantendo che “non ci sarà bisogno di soldati americani perché la stabilità regnerà in tutta la regione”.
“La Striscia di Gaza sarà controllata dagli Stati Uniti”. Trump non molla e rincara la dose, scatenando un vespaio di polemiche
Difficile che un simile piano possa concretizzarsi, dato che, come sottolineano diversi esperti, violerebbe le norme del diritto internazionale. Tuttavia, ciò non sembra preoccupare Trump, che starebbe facendo pressione sui partner regionali degli USA – i quali hanno già bocciato il progetto – affinché accolgano gli sfollati palestinesi.
Ma non è tutto. Determinato a imporre la sua visione, l’ex presidente americano sarebbe pronto a rendere inabitabile la Striscia di Gaza. A confermarlo è la sua portavoce, Karoline Leavitt, che ha dichiarato che “i contribuenti americani non finanzieranno la ricostruzione di Gaza”, demandando l’intera operazione ai Paesi della regione.
Le reazioni furiose del mondo arabo e dell’Unione europea
L’amministrazione israeliana, guidata da Benjamin Netanyahu, ha accolto con entusiasmo il piano di Trump, che, secondo i media di Tel Aviv, ha superato ogni aspettativa.
In un’intervista a Fox News, Netanyahu ha definito l’idea “straordinaria”, aggiungendo: “Penso che dovrebbe essere realmente perseguita, esaminata e realizzata. L’idea di consentire ai cittadini di Gaza che vogliono andarsene di andarsene… cosa c’è di sbagliato in questo?”.
Israele non si è limitato alle parole. Forte del supporto americano, il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato alle Forze di difesa israeliane (IDF) di elaborare un piano per permettere agli abitanti di Gaza di lasciare volontariamente la Striscia.
Katz ha poi lanciato una provocazione ai Paesi europei critici nei confronti della guerra di Israele, affermando che Irlanda, Norvegia e Spagna sarebbero obbligate per legge ad accogliere gli abitanti di Gaza. “Se si rifiuteranno di farlo, sarà smascherata la loro ipocrisia”, ha dichiarato.
Di tutt’altro avviso i Paesi arabi, che rigettano con forza il piano di spostare i palestinesi dalla loro terra. Anche l’Unione Europea, per voce della portavoce per gli Affari Esteri Anouar El Anouni, ha espresso contrarietà, ribadendo che “l’UE rimane pienamente impegnata per la soluzione a due Stati, che riteniamo essere l’unica via per una pace a lungo termine sia per israeliani che per palestinesi”.
Allarme di Medici Senza Frontiere: “Aumentano le violenze di Israele in Cisgiordania”
Mentre il dibattito su Gaza infiamma la scena internazionale, la situazione in Cisgiordania continua a deteriorarsi. Secondo l’ultimo rapporto di Medici Senza Frontiere (MSF), le forze israeliane e i coloni stanno intensificando l’uso della violenza fisica estrema contro i civili.
Il dossier, contestato da Tel Aviv, denuncia che l’accesso all’assistenza sanitaria è gravemente ostacolato, in quella che viene descritta come “una strategia di oppressione sistematica da parte di Israele”. La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha equiparato questa situazione alla segregazione razziale e all’apartheid.
Secondo MSF, dall’inizio della guerra almeno 870 palestinesi sono stati uccisi e oltre 7.100 feriti. Una situazione che, invece di migliorare con il cessate il fuoco, sembra essere addirittura peggiorata.