Trentasette elicotteri e un aereo rischiano di restare inutilizzati. Un’intera flotta parcheggiata in qualche deposito in attesa di formare il personale. Mentre i cittadini rinunciano ad alcuni servizi, a cominciare da quelli anti-incendio. Erigendo un monumento allo spreco: i mezzi ci sono, perfettamente manutenuti e funzionanti, ma senza la possibilità di essere impiegati. Come è già accaduto alla base di Rieti: nel pieno dell’emergenza neve, tre elicotteri non sono decollati. La cancellazione della Forestale, realizzata con la volontà risparmiare soldi pubblici, mostra più di qualche crepa. E finisce, paradossalmente, per causare esborsi che, secondo quanto appreso da La Notizia, ammontano almeno a dieci milioni di euro per la sola parte relativa al Centro operativo aereo del Corpo. Il motivo? La normativa applicabile ai mezzi militari è diversa da quella civile che era vigente nella Forestale; perciò lo Stato dovrà metterci un bel po’ di risorse per superare la questione. Nella migliore delle ipotesi bisognerà investire sull’aggiornamento del personale civile che deve acquisire competenze militari: di conseguenza saranno allungati tempi di utilizzo degli aeromobili. E dire che tutto avrebbe potuto svolgersi prima della cancellazione del Corpo.
Nessuna alternativa – D’altra parte non ha ragion di esistere l’ipotesi di rottamare tutto e acquistare velivoli nuovi di zecca. L’operazione porterebbe a una spesa stratosferica. Dati alla mano, un solo mezzo, paragonabile a quelli in dotazione, costa anche 9 milioni di euro. E in questo quadro complesso, al di là delle stime informali, nessuno ha fornito cifre e indicazioni ufficiali: né il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, né tantomeno il titolare del Viminale, Marco Minniti e la collega della Difesa, Roberta Pinotti, tutti interessati dal tema. Così il deputato del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Bernini, ha depositato alla Camera un’interpellanza per chiedere ai membri del Governo “le tempistiche e l’ammontare delle spese, dirette ed indirette, dell’adeguamento della flotta aerea del Corpo forestale dello Stato transitata nell’Arma dei carabinieri”.
Progetto – Nell’ambito dello smantellamento della Forestale, la flotta – composta da 12 elicotteri Breda Nardi NH500D, 18 elicotteri Agusta Bell AB412, 4 Erickson S64F, 3 elicotteri AW 109N e un aereo Piaggio P180 Avanti 1 in leasing – non è stata destinata solo ai Carabinieri: una parte è andata anche ai vigili del fuoco. Tuttavia, l’inghippo maggiore è spuntato nel caso dei mezzi passati all’Arma, costringendo ai box i velivoli perché non c’è stato un tempestivo “aggiornamento militare” del personale. L’adeguamento professionale potrebbe protrarsi fino all’autunno. Cosa succederà in caso di incendio? Chissà, si spera nella provvidenza, oltre che nei vigili del fuoco. Ma il M5S solleva pure un altro punto: “La flotta aerea sarà inquadrata nel Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare o nell’organizzazione generale del servizio aereo dei carabinieri?”. Una delle domande a cui sarebbe stato necessario rispondere nella fase di accorpamento.