La Corte di Cassazione ha confermato le condanne all’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, ritenuti responsabili della strage di Piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974. Il verdetto è arrivato dopo una lunga camera di consiglio su uno dei fatti storici più rilevanti degli Anni di piombo italiani.
Quel giorno a Brescia, nella piazza principale della città, l’esplosione provocò la morte di otto persone e il ferimento di oltre cento persone. La sentenza definitiva è arrivata 43 anni dopo e conferma quanto deciso dai giudici d’Appello nel 2015. La Cassazione ha ritenuto Maggi e Tramonte mandante ed esecutore materiale della strage: sono state accolte così le richieste del sostituto procuratore generale. I legai della difesa avevano chiesto l’assoluzione degli imputati.
Maggi e Tramonte appartenevano all’organizzazione neofascista Ordine Nuovo e rientravano quindi nella galassia della destra eversiva. I giudici, già nella sentenza di secondo grado, avevano evidenziato che con la strategia stradista si puntava a “destabilizzare il sistema politico italiano”.