Se l’Europa avesse conservato buoni rapporti con la Russia e anche con la Cina, ora potrebbe rivolgersi a Est e superare con un certo agio la pazzesca guerra dei dazi di Trump. Purtroppo invece l’Ue si è tagliata i ponti alle spalle.
Marco Taurini
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Gentile lettore, lei ha ragione: la sfida aperta tra Usa e Cina ci offrirebbe l’occasione di tutelare i nostri interessi facendo asse con Pechino contro le prepotenze Usa. Purtroppo, invece, temo che finiremo al solito per chinare la testa davanti agli Usa, come è successo per l’Ucraina, dove l’Europa, per incapacità e ancor più per vigliaccheria dei suoi leader, ha finto di non capire che l’America, con quella guerra per procura, perseguiva due obiettivi. Il primo era di dissanguare la Russia, ed è fallito. Il secondo era di azzoppare l’Europa tagliando i legami tra la nostra forza industriale e l’immensa riserva di materie prime della Russia, e questo scopo è stato conseguito. L’America temeva che una Superpotenza euro-russa, economica e militare, decretasse il tramonto dell’egemonia statunitense. Purtroppo la sfida storica era ed è superiore alla statura e al coraggio dei nostri governanti, i quali hanno finto di non vedere quando gli americani hanno distrutto la nostra primaria fonte energetica, ossia gli oleodotti Nord Stream. Abbiamo leader di qualità scadente, privi di visione strategica, al contrario della Russia. Giorni fa Medvedev, il braccio destro di Putin, ci derideva scrivendo: “L’Europa credeva di essere un continente e invece ha scoperto di essere uno sperduto promontorio occidentale dell’Eurasia”. Crede che i nostri lo abbiano capito?