Le Lettere

La scomparsa dei cattolici

Sembra che i cattolici non facciano più politica. Non esprimono né idee né talenti. Erano una grande forza culturale e ora sono scomparsi. Ma perché?
Aldo Gigli
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Gentile lettore, non li ha estinti il riscaldamento globale. Si sono estinti a causa del prevalere della destra cattolica, ciellina ed ideologica, spinta da Papa Wojtyla, il quale licenziò tutti i preti della “teologia della liberazione”, che era il filone portante della sociologia cattolica. A quel punto cosa più avevano da dire i cattolici, in un mondo già di suo capitalista ed egoista? Nulla. Così iniziò il riflusso: si intrupparono in Forza Italia, in Alleanza Nazionale, perfino nella Lega; fecero comunella con le campagne del Foglio diretto dall’”ateo devoto” Giuliano Ferrara, che però poi li abbandonò clamorosamente per schierarsi col potere sionista quando scoppiò la polemica tra Ratzinger e gli ebrei su certe tesi del Papa in materia religiosa. Oggi l’estinzione è completa. Lo riscontriamo nel dramma palestinese. Una volta i cattolici – dai “sociali” come Moro ai conservatori come Andreotti – sostenevano il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione Oggi dove sono? Li vediamo chiudere gli occhi, da perfetti filistei, sui crimini storici del governo Netanyahu, che non è differente dai governi precedenti. Anche il Papa “etico”, Francesco, scivola via disinvoltamente sull’infame massacro dei palestinesi. Questo dà l’esatta foto della situazione: i cattolici sono diventati una poltiglia morale e intellettuale che non rappresenta più niente e nessuno. Adesso cosa recriminano? Chi è artefice del suo mal, pianga sé stesso.

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