Prendere un treno sulla Roma Lido sta diventando un terno a lotto. Tra carenza di convogli e guasti pressoché quotidiani, le attese sulla banchina sono interminabili e vanno ben oltre i 22 minuti promessi. Del resto con appena quattro convogli, l’ultimo dei quali entrato in servizio il 9 aprile per riaprire l’intera tratta dal capolinea Colombo a quello di Porta San Paolo, la situazione non poteva che essere drammatica visto che quindici anni fa, per la stessa linea, erano in funzione ben 15 convogli.
Tra carenza di convogli e guasti prendere un treno sulla Roma Lido sta diventando un terno a lotto
Una situazione drammatica per la quale il Comitato pendolari Roma Lido ha deciso di prendere carta e penna per scrivere al sindaco Roberto Gualtieri e chiedere, dopo le promesse elettorali, di riportare il servizio ad un livello quantomeno accettabile.
“Cinque anni fa avevamo 15 treni funzionanti e frequenze di punta a 7 minuti e mezzo minuti, oggi abbiamo 4 treni (più 1 di rinforzo solo per alcune corse) e frequenze di 22 minuti, se va bene, ma se un treno si guasta i minuti di attesa salgono in maniera esponenziale”, si legge nella lettera. Un disastro annunciato “a causa della pessima gestione di Atac e del disinteresse della proprietà” ossia la Regione Lazio che non se ne può lavare le mani in quanto “è corresponsabile del degrado della linea”.
Proprio la Pisana, continua il testo, “si è decisa finalmente a ordinare treni nuovi sia per la Roma Lido che per la Roma Civita Castellana Viterbo e la gara, bandita a febbraio 2018, ha visto la sua aggiudicazione a novembre 2021; la firma del primo contratto attuativo solo a gennaio 2022. Quattro anni per la sola gara!”. Oltre al danno, pure la beffa perché il primo dei cinque treni previsti sarà attivo soltanto a partire dalla fine del 2024.
Per non parlare del fatto che quando questi treni arriveranno, visti i tempi biblici, i convogli tutt’ora in funzione difficilmente saranno utilizzabili e quindi il problema delle carenza dei mezzi resterà pressoché invariato. Proprio per arginare questo problema, il Comitato pendolari ha proposto al sindaco una soluzione che potrebbe migliorare il servizio in breve tempo ed evitare l’eccessiva usura dei convogli tutt’ora attivi. L’idea è quella di “stornare e adattare due treni della Metro A che ne ha abbastanza, per trasferirli alla Roma Lido”.
Un’idea fattibile tanto che “è stata già praticata in passato” e che “abbiamo illustrato la nostra soluzione anche all’Assessore alla mobilità, Eugenio Patané, durante i vari incontri che abbiamo avuto” e quest’ultimo “ci ha ascoltato, ha fatto le proprie valutazioni, ha preso tempo, ed infine ha risposto negativamente” perché secondo lui così facendo “si andrebbe oltre la fatidica data del 1 luglio 2022, quando la gestione dovrebbe passare da Atac a Cotral e Astral”. Insomma il messaggio sembra essere quello che gli utilizzatori dovranno mettersi l’anima in pace e attendere tempi migliori, se mai arriveranno.
Il comitato degli utenti sul piede di guerra: “Un servizio indecente”
Nica Annibaldis, portavoce del Comitato pendolari Roma-Lido, ci può descrivere cosa deve sopportare ogni giorno un utilizzatore del servizio?
“Dobbiamo sopportare i disagi e il fatto che le frequenze non sono né garantite né rispettate. Siamo pienamente in balia degli eventi con salti di corse e cancellazioni che sono la nostra normalità. Si tratta di una situazione insostenibile che ci complica la vita, basti pensare che ci sono utenti che ci segnalano di aver perso il posto di lavoro a causa dei ritardi e studenti che non riescono a presentarsi all’Università in tempo per sostenere un esame. Una situazione resa ancor più grave dal fatto che, al giorno d’oggi, molte persone non possono permettersi l’automobile e sono costretti ad affidarsi alla Roma-Lido dove abbiamo in servizio treni vetusti, con il più giovane che ha 1,5 milioni di chilometri”.
Dal bando della Regione Lazio per l’acquisto di cinque treni del lontano 2018, all’aggiudicazione di gennaio scorso con il primo convoglio che arriverà nel 2024. Quattro anni per una gara non le sembrano un po’ troppi?
“Guardi i bandi la Regione Lazio li ha riscritti quattro volte perché presentavano difetti. Non sono in grado neanche di scrivere un bando. Non va meglio con il Comune visto che il neo assessore Patané ci ha promesso che a marzo avremmo avuto una frequenza a quindici minuti ma non è cambiato nulla. L’unica cosa che è stata fatta è stata mettere dei treni ‘tappa-buco’, da usare occasionalmente, perché hanno un numero di chilometri talmente elevato che non possono essere usati nel servizio regolare”.
Con Gualtieri e Zingaretti avete avuto qualche interlocuzione?
“Guardi le dico solo che recentemente abbiamo fatto una manifestazione per chiedere un incontro all’assessore ai trasporti o al sindaco ma ci hanno detto che avevano impegni pregressi e non ci hanno ricevuti. E anche con la Regione non abbiamo avuto maggior fortuna”.