Una piccola, grande vittoria per gli attivisti democratici di Hong Kong. Nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento dell’ex colonia britannica, almeno quattro rappresentanti della Rivoluzione degli Ombrelli – che ha animato l’ex colonia britannica nel 2014 – hanno conquisto un seggio. E potranno portare nelle Istituzioni le istanze di quel movimento. Tra di loro c’è anche Nathan Law Kwun-chung, 23 anni, uno dei leader delle proteste che all’epoca era appena 21enne, ma riuscì ad attirare l’attenzione mediatica internazionale. “Credo che i cittadini di Hong Kong vogliamo davvero il cambiamento. I giovani hanno un senso di urgenza sul loro futuro”, ha dichiarato durante lo scrutinio il giovane attivista.
Un altro dato importante è quello della partecipazione: ha votato il 58% degli aventi diritto con un aumento del 13% rispetto alle elezioni del 2011. Ai seggi ci sono state lunghe code: e l’affluenza in crescita ha anche rallentato le operazioni di spoglio delle schede. La soddisfazione degli attivisti per la democrazia resta comunque relativa: la maggioranza è saldamente nelle mani dei leader leali alla Cina. Il sistema elettorale di Hong Kong, infatti, consente l’elezione popolare solo di 35 parlamentari: il resto viene nominato secondo logiche corporative. Perciò le speranze di un effettivo cambiamento appaiono lontane, anche nella modalità di selezione dell’amministratore della città.