La rivolta contro l’Autonomia differenziata non arriva solo dal Sud, ma si allarga anche alla Capitale. E a portarla avanti è la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, secondo cui la riforma approvata in Senato serve solo a soddisfare “la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia”.
La riforma tanto cara al Carroccio è passata in Parlamento con i voti contrari di Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, pronti a portare avanti la loro battaglia anche fuori dalle Camere. Come promette di fare anche la stessa Celli: l’esponente del Pd lancia la rivolta di Roma contro la riforma Calderoli.
Autonomia, la Capitale non ci sta
Celli ne parla in un video in cui sottolinea da subito il timore di un aumento delle diseguaglianze e di una spaccatura nel Paese: “Vi immaginate un’Italia con un sistema scolastico diverso regione per regione? Un Paese con disuguaglianze e divario sociale tra le regioni più ricche e quelle più povere?”. Ma la presidente dell’Assemblea capitolina evidenzia anche timori per una sanità “frammentata, dove in alcune regioni il diritto alla salute non è neanche garantito”.
La preoccupazione principale di Celli riguarda la situazione delle regioni, in particolare di quelle – soprattutto al Sud Italia – che rischiano di non avere “le risorse necessarie per finanziarie diverse funzioni, quelle che le renderebbero autonome”, come vuole la riforma. E così ad avvantaggiarsi sarebbero le regioni del Nord, che potrebbero beneficiare di conti migliori e quindi più soldi da investire. A scapito, evidentemente, anche del Lazio, stando al ragionamento di Celli che non nasconde preoccupazione per la regione della Capitale.
Verso la mobilitazione
Il disegno di legge porterà, secondo la presidente dell’Assemblea capitolina, a “un’Italia spaccata e divisa”. La riforma serve a soddisfare la Lega di Salvini “che avrà finalmente raggiunto il suo obiettivo di secessione e di federalismo fiscale”.
Ma soddisfa, a suo giudizio, anche Fratelli d’Italia, “che come contropartita otterrà il via libera al premierato”. E soddisfa – conclude Celli – anche Forza Italia, “che potrà passare all’incasso sulla riforma della giustizia”. La riforma dell’Autonomia, peraltro, rischia di contrapporsi a quella che Roma attende da anni, ovvero la rivisitazione dei suoi poteri, che concederebbe alla Capitale maggiore autonomia e più risorse.
L’autonomia, su questo fronte, a poco serve per Celli: “Roma ha bisogna di altro, di una riforma vera. Ci siamo opposti da tempo e continueremo a opporci, ma lo dobbiamo fare insieme e con una mobilitazione generale, perché stiamo assistendo allo smembramento della nostra cara amata Repubblica”.