Sabato 18 febbraio, solo nelle edicole di Roma, La Notizia uscirà in abbinamento con il Millimetro, il nuovo mensile di approfondimento con firme non convenzionali, come Alessandro Di Battista, Carmelo Sardo, Alfredo Bosco, Boris Sollazzo e molte altre. Specifici sono i temi affrontati con inchieste ed approfondimenti. Si va dall’ambiente all’attualità passando per lo sport e la società. Con Gianluca Cherubini come direttore e Santiago Maradei come editore che ha risposto a qualche domanda per presentare e raccontare la nuova sfida.
La rivista Il Millimetro in uscita con La Notizia: intervista all’editore Maradei
- Il Millimetro si inserisce nel mondo dell’informazione con approfondimenti su tematiche specifiche ed attuali. Come resiste questo tipo di giornalismo oggi nel mondo delle fake news e dei social media?
Resiste proprio grazie agli approfondimenti. Purtroppo, al giorno d’oggi, sui social possiamo trovare qualsiasi notizia, scritta da fonti più o meno affidabili, ma non troveremo mai degli approfondimenti. Il nostro obiettivo è proprio quello: non correre dietro alle notizie, ma analizzarle e renderle il più complete possibile.
- La rivista si presenta sia in modalità cartacea si in quella digitale. Sembrano sempre di più due mondi distanti. Come Il Millimetro nel 2023 realizza questo connubio?
Non li vedo come mondi distanti, li vedo come mondi complementari. Il cartaceo è un prodotto di alta qualità, così come l’elettronico, che però accompagna il lettore durante tutto il mese permettendogli di sfogliarlo in momenti diversi. Mentre la rivista online può essere usufruita in maniera più veloce e contiene link di approfondimenti a contenuti esterni che consentono al lettore di continuare la lettura. La nostra rivista – sia cartacea che online – è un prodotto giovane e ricco di argomenti, realizzato con il massimo della professionalità sotto tutti i punti di vista, graficamente e giornalisticamente impeccabile. L’importante è che entrambi, carta e digitale, viaggino sulla stessa linea d’onda: la qualità.
- Parlando di giornali ed ancora più in particolare di riviste, secondo lei è ancora valida la previsione che i giornali di carta stampata non esisteranno più fra qualche anno?
Personalmente mi dispiacerebbe ma probabilmente sì, tra qualche anno ce ne saranno sempre meno. La cosa importante però è saper trasformare questa situazione in una opportunità, veicolando l’informazione con nuovi strumenti. Le riviste invece penso che dureranno nel tempo, gli appassionati adorano collezionarle ma gli standard di qualità devono essere molto alti.
- Oggi i giovani non leggono i giornali e approfondiscono sempre meno. Quale potrebbe essere la strada per avvicinare e coinvolgere il pubblico giovanile all’informazione?
Utilizzare nuovi linguaggi di comunicazione e di informazione. Penso che i podcast siano uno strumento formidabile, che nel tempo continuerà a crescere. Nell’immediato però dobbiamo continuare a chiedere alle grandi aziende proprietarie dei social network di utilizzare l’algoritmo per penalizzare le fake news e il “copia e incolla” e premiare invece i contenuti di qualità agevolando le condivisioni tra i follower. In questa maniera, non solo i giovani, ma tutti potremmo accedere più facilmente a contenuti di maggior qualità e, maggiore è la qualità, più possibilità abbiamo che le persone siano coinvolte, approfondiscano gli argomenti e si facciano una opinione personale su quanto accade nel mondo.