Doveva essere la chiamata alle armi della Lega in Rai. Ma è stata un mezzo flop. La riunione “segreta” con cui qualche giorno fa il membro del Cda in quota leghista, Igor De Biasio (nella foto), ha convocato giornalisti e dirigenti Rai vicini al Carroccio nella sala della parrocchia di Santa Lucia in Prati non ha avuto l’esito sperato. Poche le presenze e rari i nomi di spicco dell’azienda: tra questi Alessandro Casarin e Roberto Pacchetti (direttore e condirettore della TGR) e il direttore di Raisport Auro Bulbarelli. Non si sono fatti vedere il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, ufficialmente impegnato in un tour di presentazioni del suo ultimo libro, né Marcello Ciannamea, potente direttore Palinsesti che qualcuno dava in quota Lega ma in realtà uomo azienda da anni.
Assenza pesantissima quella del Presidente della Rai Marcello Foa, per la cui nomina Salvini, quando era al Governo, fece fuoco e fiamme. Come del resto si industriò per far avere la conduzione del prestigioso contenitore mattutino Uno Mattina al suo biografo Roberto Poletti, nonostante fosse un primo utilizzo in azienda. Assente alla reunion romana pure lui. In compenso c’era il nuovo acquisto dei salviniani, il direttore Marketing Roberto Nepote, da sempre uomo vicino a Forza Italia.
Dei dirigenti, solo seconde e terze file come Gianfranco Zinzilli (ormai una sorta di coordinatore della Lega in Rai) Marco Cunsolo, Marco Zela, Andrea Decimo. Scopo della riunione “carbonara” voluta da De Biasio contrastare l’assalto del Partito Democratico e dei renziani (ancora molto potenti in Rai), bilanciare la forza sempre più consistente di Fratelli d’Italia e organizzare un’associazione che raccolga le truppe fedeli al Capitano in Viale Mazzini. Per ora, da quello che si è visto, abbastanza scarse. E senza una visione di Paese da veicolare attraverso il servizio pubblico o un progetto che non sia quella di piazzare qua e là qualche fedelissimo.