Xi Jinping ha aperto il XX Congresso del Pcc e ha annunciato che la riunificazione di Taiwan alla Cina sarà attuata. In questo modo, il leader cinese ha rigettato il veto degli Stati Uniti d’America sull’isola.
Xi Jinping apre il XX Congresso del Pcc e sfida gli Usa
La Cina non ha intenzione di fare passi indietro su Taiwan e si prepara a sfidare gli Stati Uniti di Joe Biden pur di riannettere ai propri territori la “provincia ribelle”. È quanto emerso dal XX Congresso Nazionale del Paritto Comunica cinese aperto oggi a dal presidente Xi Jinping. Nel corso del meeting, il Pcc dovrebbe affidare al leader un inedito terzo mandato alla guida del partito.
Nell’aprire l’incontro, Xi ha pronunciato un discorso con il quale ha illustrato e ha rivendicato i suoi metodi di governo e la sua gestione delle difficoltà che il Paese ha dovuto affrontare negli ultimi anni: il contenimento della pandemia Covid, le tensioni con Taiwan, la lotta alla corruzione.
Ha, poi, ribadito la promessa di impegnarsi nella “costruzione di un moderno Paese socialista” e di rinforzare la politica economica che ha consentito alla Cina di raddoppiare il Pil in un decennio. Per Xi, in capo economico, la Nazione deve puntare allo sviluppo di alta qualità”, dedicandosi ai settori di “hi-tech di alto livello e meccanismi di innovazione tecnologica”. “Dobbiamo essere consapevoli dei potenziali pericoli e preparati per gli scenari peggiori. Dobbiamo sfruttare il nostro indomabile spirito combattivo per la nostra causa, avendo presente che il Pcc ha portato la Cina dal rialzarsi ed essere prospera a diventare forte, a segnalare i passaggi da Mao a Deng fino a oggi”, ha aggiunto.
La riunificazione di Taiwan alla Cina sarà attuata
Il discorso del leader cinese si è focalizzato sulla questione Taiwan. Sul tema, ha ribadito che il Pcc non ha mai affermato di aver rinunciato all’opzione di ricorrere all’uso della forza per realizzare “la riunificazione”. A soli due mesi dalla controversa visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi che ha mandato su tutte le furie Pechino, fino a spingere il Governo a organizzare manovre militari senza precedenti nelle acque in prossimità dell’isola, si fa più pressante la minaccia di un attacco contro Taipei in barba al muro degli Usa.
Per la Cina, Taiwan è una parta “inalienabile” del suo territorio e otterrà la riunificazione a ogni costo, anche ricorrendo alle armi in caso di necessità.
“Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese e spetta al popolo cinese decidere”, ha dichiarato Xi. “Insistiamo sulla prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i nostri migliori sforzi, ma noi non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie soprattutto in risposta alle forze esterne. Perché – ha assicurato – la riunificazione completa della nostra madrepatria deve essere realizzata e sarà sicuramente realizzata”.