Sembra una vita fa quando, solamente a fine 2022, Monte dei Paschi di Siena arrancava con una perdita da 178 milioni. Oggi è tutto diverso e Mps ha vissuto, come tutti gli istituti, un anno da favola nel 2023, tanto da essere tornata – dopo ben 13 anni – al dividendo.
I conti dell’istituto di Siena per il 2023 parlano chiaro: l’utile netto è pari a 2,052 miliardi di euro. Si torna al dividendo con due anni di anticipo rispetto al target previsto dal piano. La cedola sarà di 0,25 euro per azione per un totale di 315 milioni, previa autorizzazione della Bcae e approvazione dell’assemblea dei soci. Il titolo, dopo i conti, scatta in Borsa e a metà mattinata supera il 5% di rialzo.
Mps esulta per i conti da record: l’incubo è finito?
L’istituto può godere di una solidità patrimoniale certificata dal Cet1 ratio fully leader al 18,1%, rispetto al 15,6% del 2022. Una crescita di 248 punti base sull’anno. Il Total capital ratio sale al 21,6% rispetto al 19,5% dell’anno precedente. Si riduce anche l’ammontare del petitum per rischi legali straordinari, arrivando a circa 890 milioni, non considerando la causa promossa dai Fondi Alken per 450 milioni.
Per quanto riguarda gli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri, con rilasci netti pari a 471 milioni, Monte dei Paschi di Siena spiega che i rilasci del 2023 sono da ricondurre al declassamento del rischio di soccombenza del contenzioso civile e penale relativo a informazioni finanziarie del periodo 2008-2015.
I ricavi complessivi al 31 dicembre sono stati pari a 3.797 milioni di euro, con un aumento del 21,7% rispetto all’anno precedente. Il margine di interesse è stato di 2.292 milioni di euro, con una crescita del 49,3% rispetto al 2022. Passando al risultato operativo lordo, la cifra è di 1.954 milioni di euro ed è quasi raddoppiato rispetto ai 1.012 milioni del 2022. Per quanto riguarda il singolo trimestre, il quarto (a quota 508 milioni) è in linea con quello precedente (509 milioni).
Il risultato operativo netto è pari a 1.511 milioni, più del doppio rispetto ai 594 milioni dell’anno precedente. L’utile di esercizio al lordo delle imposte è di 1.707 milioni di euro, rispetto alla perdita ante imposte di 605 milioni del 2022. Passando ai volumi di raccolta complessiva,, per il gruppo si registra un dato da 187,5 milioni: in crescita di 5,6 miliardi di euro rispetto al 30 settembre 2023.
Per Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, i risultati del 2023 “rappresentano un punto di svolta: Montepaschi è ripartita, non so se si possa parlare di rinascimento, ma abbiamo creato le condizioni giuste perché questo rinascimento si verifichi”. Di certo questi dati testimoniano una ripresa della banca che solo un anno prima sembrava lontanissima. Dati che potrebbero renderla ancora più appetibile in caso di decisione del Mef di vendere un’altra quota.