di Marco Castoro La riforma dell’informazione Rai, concepita e firmata dall’ex dg Luigi Gubitosi e da Nino Rizzo Nervo, va a farsi benedire. In pratica è stata come una puntata di scherzi a parte. Le due newsroom, gli accorpamenti delle testate e delle redazioni, tutte innovazioni già cancellate. Eppure abbiamo scritto milioni di battute su questa riforma. Evidentemente invano. Tutte parole al vento, dunque. Come dal vento di aria nuova sono state spazzate via le idee di Gubitosi e Rizzo Nervo. LA VIA Il nuovo percorso dell’attuale dg Antonio Campo Dall’Orto (che con la legge approvata diventerà a.d.) prevede un direttore editoriale del sistema informativo al posto di una riforma che vanta tempi lunghi (oltre 2 anni) e centinaia di esuberi. Meglio un professionista con il compito di coordinare l’offerta delle news del servizio pubblico piuttosto che una riforma concepita con l’ottica del risparmio a tutti i costi, anche a rischio di danneggiare il prodotto. La mission è quella di centrare l’obiettivo del rinnovo del contratto di servizio e della concessione con lo Stato che distribuisce i soldi del canone, in scadenza a maggio 2016. Pertanto va confezionata un’offerta dell’informazione Rai che sia credibile per il Parlamento. Il dg ha scelto Carlo Verdelli per questo ruolo. Già direttore di Vanity Fair e Gazzetta dello Sport, vicedirettore al Corriere, un passato a Sette e attuale collaboratore di Repubblica. Viale Mazzini ha assegnato a Verdelli «il coordinamento funzionale delle testate giornalistiche e dell’offerta editoriale informativa, la supervisione delle proposte editoriali e la titolarità dei meccanismi dei prodotti giornalistici». In pratica il compito di Verdelli non sarà quello di fare la scaletta di Tg1, Tg2, Tg3 e RaiNews, la cui responsabilità è sempre dei direttori. Oppure decidere gli argomenti e gli ospiti dei talk Rai. Dovrà dare le linee guida all’informazione di Viale Mazzini e Saxa Rubra che abbracciano le news, tiggì e i programmi delle reti. In pratica dovrà individuare dei modelli da seguire. Verdelli è la quarta nomina esterna voluta da Campo Dall’Orto. Ma ce n’è pure una quinta. Si tratta del capo ufficio stampa. Carica che verrà ricoperta da Luigi Coldagelli, proveniente dall’ufficio stampa del ministro Orlando. Giornalista professionista dal 1998, ex carta stampata al Corriere della Sera e a Liberal, nella squadra degli autori di programmi come Sfide e Matador, nonché nell’ufficio stampa dell’ex ministro Bassanini e poi in Campidoglio con l’allora sindaco Veltroni. Con Orlando è stato anche al ministero dell’Ambiente. Il predecessore Fabrizio Casinelli dopo sei anni di ottimo lavoro lascia la poltrona di capo ufficio stampa per ricoprire un altro incarico sempre a Viale Mazzini. L’avvocato Pierpaolo Cotone nominato responsabile dell’Ufficio Legale. REAZIONI La scelta di un altro esterno come Verdelli ha scatenato le polemiche dei dipendenti Rai. A cominciare dal sindacato Usigrai: «Con la scelta come coordinatore editoriale di un esterno, per di più senza esperienza radiotelevisiva, si parte con il piede sbagliato», ha detto il segretario Vittorio Di Trapani.
24/11/2024
20:07
20:07