La Lega di Matteo Salvini ha dovuto incassare nella Manovra la più cocente smentita della tanto sbandierata promessa del superamento della legge Fornero. Non solo Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, rimane un miraggio ma la legge di Bilancio rende più restrittivi i criteri di accesso al pensionamento anticipato.
La riforma delle pensioni sempre più lontana
Ora da Fratelli d’Italia arriva una nuova doccia gelata. La riforma sognata dalla Lega si farà quando l’economia avrà recuperato la sua spinta. “Tutto quello che è nel programma del centrodestra sarà realizzato nella legislatura ma per farlo serve non sprecare soldi pubblici perché bisogna essere responsabili”, ha dichiarato il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, sul superamento della legge Fornero.
“La riforma delle pensioni si farà quando sarà ripartita l’economia e sarà sostenibile”, ha puntualizzato. Allora aspetta e spera. L’obiettivo indicato dal governo di un Pil per il prossimo anno all’1,2% non solo ci colloca all’ultimo posto nella classifica dei paesi dell’eurozona ma è persino considerato ottimistico da Fondo monetario, Bankitalia e Ue.
Il primo indica per quest’anno e per il prossimo una crescita dello 0,7%. Via Nazionale non crede che quest’anno andremo oltre lo 0,7% e lo 0,8% nel 2024. Mentre la Commissione Ue ha previsto a settembre una crescita dello 0,9% nel 2023 e una dello 0,8% nel 2024. Con buona pace della riforma delle pensioni.