Le promesse iniziali della Regione Lazio erano semplicemente irrealizzabili. Ma questo non è il tempo di fare polemica, dice Giuliano Pacetti, capogruppo M5s in Campidoglio dopo l’accordo raggiunto ieri tra Virginia Raggi, Nicola Zingaretti e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Bisogna guardare avanti” perché “l’obiettivo deve essere quello di ripulire la città”.
E su questo si è tutti d’accordo. Resta però il fatto che a quattro giorni dalla firma dell’ordinanza del Lazio, ne restano tre per rispettare l’ordine di Zingaretti: “Roma pulita in sette giorni”. Un traguardo plausibile o un obiettivo irraggiungibile?
Chiariamo un punto: quelle della Regione erano promesse irrealizzabili. E, infatti, ha dovuto rivedere i tempi dell’ordinanza, ammettendo di fatto che sono ancora necessari almeno 10/15 giorni, visto che la stessa ordinanza nei primi tre giorni è risultata inapplicata. Comunque non parliamo del passato. Per fortuna è ormai chiaro a tutti che l’obiettivo deve essere quello di ripulire la città. Ora i rifiuti possono essere portati negli impianti e così la situazione migliorerà gradualmente.
Ma gli impianti indicati dal provvedimento regionale per aiutare a smaltire i rifiuti di Roma stanno funzionando a pieno regime come dovrebbero o restano delle criticità?
Diciamo che da ieri sera finalmente funzionano. Sabato e domenica erano chiusi: sono andato con la sindaca Virginia Raggi ad Aprilia e abbiamo verificato che gli impianti erano chiusi e i camion non potevano entrare per scaricare i rifiuti di Roma. Adesso tutto sta andando a sistema. Voglio cogliere gli aspetti positivi: oggi (ieri, ndr) Ama ha raccolto 3.200 tonnellate in 24 ore. Voglio ringraziare tutti gli operatori di Ama che da oltre un mese stanno facendo turni straordinari.
Un altro importante tassello dell’ordinanza di Zingaretti impone ad Ama di piazzare per le strade entro tre giorni 300 nuovi cassonetti ed entro sette giorni di mettere in campo più mezzi per la raccolta rifiuti, “anche con l’ausilio di ditte appaltatrici”. Sono tempi ragionevoli?
Ama in 48 ore ha ripulito 360 siti sensibili, vicini a scuole e ospedali. I trecento cassonetti nuovi sono già posizionati. Diciamo che i segnali positivi ci sono.
Si è arrivati all’intesa dopo una lunga scia di polemiche tra Campidoglio e Regione. Cosa rimproverate alla giunta Zingaretti? Il ritardo nell’adozione dell’ordinanza o cos’altro?
Evitiamo gli scontri. Guardiamo avanti. Aspettiamo con ansia il Piano Regionale dei rifiuti ormai vecchio di sei anni. La Regione ha garantito che lo presenterà entro questa estate.
E il Comune, nel frattempo?
Noi intanto stiamo lavorando con il ministero dell’Ambiente per inviare i rifiuti all’estero nel medio-lungo periodo in modo da evitare le criticità legate al sistema laziale di smaltimento. Tutto questo è necessario perché, dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013, non furono previsti e realizzati i necessari impianti per lo smaltimento dei rifiuti.
Intanto, tiene banco la polemica sul riconoscimento del bonus, a parità di orario, ai dipendenti Ama, oltre ad eventuale straordinario, per il servizio nei giorni di crisi. Visti i risultati qualcuno ha storto il naso: era proprio necessario?
Noi abbiamo proposto un nuovo contratto di servizio ad Ama: i premi ai dipendenti non saranno più a pioggia come nel passato. Ma saranno pagati in rapporto alla qualità del servizio. E’ una rivoluzione: viene premiato solo chi lavora bene. Le criticità nella raccolta non dipendono dai dipendenti che in questi giorni stanno facendo turni di 24 ore: ci sono tantissime brave persone che si stanno sacrificando per la città. A loro va il mio appoggio e ringraziamento.
E la cabina di regia varata proprio ieri dalla Raggi, Zingaretti, il prefetto e il ministro Costa? Che apporto vi aspettate?
La cabina di regia serve per la programmazione a lungo termine e dovrà anche valutare il Piano Regionale dei Rifiuti. Oggi finalmente c’è la collaborazione di tutti gli attori. Dobbiamo impedire che gli errori commessi in passato si ripetano. La volontà è quella di uscire una volta per tutte da una situazione di criticità dovuta al sistema impiantistico regionale e all’assenza di alternative post-Malagrotta.