Il via libera da parte del Consiglio comunale al bilancio previsionale 2017-2019 della Capitale è solo una boccata d’ossigeno per Virginia Raggi. Una parentesi positiva che è valsa alla sindaca, ieri, anche un post a sua firma sul blog di Beppe Grillo con tanto di esordio pomposo (“Abbiamo riportato la legalità nei conti del Campidoglio”). Ma pur sempre di una parentesi si tratta. Il vero problema per la prima cittadina a Cinque Stelle rimane l’indagine che la riguarda con le accuse di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico in relazione alla nomina del fratello del suo ex braccio destro, Raffaele Marra.
Oltre l’indagine – E non solo per gli sviluppi giudiziari (che pure nel Movimento contano parecchio). La questione, infatti, rimane tutta politica. Di incompetenza politica che i vertici del M5s preferiscono non vedere ma che è destinata a deflagrare con forza. Già domenica prossima quando, senza l’avallo di Milano, è in programma a Roma una reunion di attivisti capitolini. Un appuntamento senza logo del Movimento: troppo alto il rischio che la situazione sfugga di mano agli organizzatori e l’affaire Raggi finisca al centro del dibattito. Polemiche che in questo momento Grillo vuole evitare. E gli ultimi post sul blog, lunedì sul vincolo di mandato e ieri sui voltagabbana a firma Luigi Di Maio, sono senza dubbio anche un avviso ai naviganti romani. Non tanto e non solo agli attivisti, quanto piuttosto agli eletti sia in Campidoglio che in Parlamento. A quanto ha appreso La Notizia, non è sicura la partecipazione di parlamentari romane come Paola Taverna o Roberta Lombardi, ma di sicuro tra collaboratori e persone fidate ci saranno occhi e orecchie sparse per tutto l’Auditorium Seraphicum (il luogo dell’adunata). “Noi attivisti – ha confidato un insider – dovremmo essere l’ossatura del Movimento. E, invece, domenica la libertà di parola è preclusa. Gli interventi, infatti saranno filtrati”.
Programma blindato – E, in effetti, scorrendo il programma sul sito dei promotori (il Meet up Amici di Beppe Grillo di Roma) non c’è traccia tra gli ordini del giorno della vicenda Raggi: si discuterà di piattaforme online, ci sarà spazio per i Municipi e per le relazioni dei tavoli di lavoro che affiancano le commissioni comunali. Tutto, anche eventuali proposte, scremato e visionato in anteprima. Quindi, non si scappa. Ma “è la goccia che scava la roccia”, ha detto al giornale un’altra fonte: “Molti di noi non si aspettano una resa dei conti dall’iniziativa di domenica, però tutto serve per risvegliare un minimo di senso critico”. Insomma, la Raggi è avvisata. E gli stessi vertci pentastellati, se non hanno dato udienza a Pizzarotti, se hanno del tutto ignorato gli alert di attivisti siciliani che in tempi non sospetti avevano sollevato dubbi sulla raccolta firme per le comunali di Palermo, non potranno ignorare per sempre la lunga teoria di errori collezionati dalla sindaca di Roma. Al di là dei risvolti giudiziari, è l’assoluzione politica che non può arrivare: il legame con Raffaele Marra, infatti, rimane un’ombra troppo grande sulla prima cittadina. A maggior ragione se l’indagine dovesse accertare un coinvolgimento anche del suo ex braccio destro nel dossier di accuse contro l’attuale presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito, per ostacolarne la candidatura a sindaco, a tutto vantaggio della Raggi.