Roma non è stata costruita in un giorno. Così dicevano i latini per spiegare che per realizzare un importante progetto occorra pazienza e impegno, altrimenti si è condannati all’insuccesso. Lo sa bene la sindaca Virginia Raggi che, proprio in queste ore, ha annunciato l’attivazione della “storica” fermata di Vigna Clara, a due passi da Corso Francia, e l’ultimazione dei lavori nel quadrante nord della città grazie ai quali anche la Capitale avrà la sua “circle line”. Si tratta di una linea di treni urbani che percorre l’anello ferroviario cittadino, in modo del tutto analogo a quello che già succede nelle altre capitali come Londra, e che promette di essere una vera e propria rivoluzione nella mobilità cittadina capace di decongestionare il traffico. Troppo bello per essere vero?
Nient’affatto. Questa circle line, infatti, è un progetto antico risalente agli anni novanta quando a Roma si somministrò quella che viene chiamata “la cura del ferro”, ossia il puntare sulle reti ferroviarie così da alleggerire sensibilmente il traffico su gomma. Ma, cosa ben più importante e al contempo scioccante, in larga misura questa rete è già realtà. Eh già perché, incredibile ma vero, era stata parzialmente realizzata in occasione dei Mondiali di Calcio del ’90 tanto che la stazione di Vigna Clara venne addirittura aperta e funzionò per otto giorni, salvo poi esser “spenta” perché travolta sia dalle proteste dei cittadini a causa delle eccessive vibrazioni che dagli infiniti ricorsi al Tar di quanti temono che l’impatto ambientale potrebbe avere sulle zone in cui insiste. Tutte questioni che le passate amministrazioni comunali non hanno saputo o voluto gestire ma che non ha scoraggiato la sindaca grillina.
ACCURATA PIANIFICAZIONE. Ironia della sorte, proprio i partiti che per decenni non hanno mosso un dito sono gli stessi che quotidianamente attaccano l’amministrazione pentastellata accusandola di non avere una visione della città e di mancanza di programmazione. Proprio quello che ha smentito con i fatti la prima cittadina. Ed infatti la riattivazione della stazione di Vigna Clara, sul cui dossier il Campidoglio lavora da un anno, sarebbe ormai questione di settimane se le misurazioni strumentali sulle vibrazioni daranno esito favorevole e se dalla Regione Lazio e dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie arriverà il via libera definitivo. Ma questo sarebbe solo un primo passo, reso possibile proprio dalla programmazione della sindaca partita con ilrisanamento di Atac, all’interno di un piano ben più grande che ieri lei stessa ha spiegato: “L’anno scorso abbiamo approvato un’intesa con Rfi, che si è fatta carico di portare a termine il raddoppio della linea Vigna Clara-Valle Aurelia e di sbloccare i lavori per la chiusura dell’anello ferroviario con la realizzazione del nodo di scambio a Tor di Quinto”.
Così, secondo il programma del Campidoglio, il primo treno previsto sulla tratta Vigna Clara – Valle Aurelia dovrebbe partire “entro dicembre 2020”. Una rivoluzione che, però, non può partire senza che tutti remino nella stessa direzione perché, puntualizza ancora la prima cittadina, “leggo ancora di polemiche, proteste e ricorsi di chi vorrebbe tenere la linea spenta” ma “assicuro ai cittadini che affronteremo e risolveremo insieme tutte le questioni riguardanti il rumore, le vibrazioni, i parcheggi e il vicino mercato”. Del resto, chiosa la Raggi: “Una cosa è certa: se vogliamo che la nostra città stia al passo delle altre capitali bisogna accettare i cambiamenti e portare avanti progetti importanti come questo”.