Un altro confronto a vuoto. L’ennesimo. Sulle pensioni il governo continua a prendere tempo e non concretizza in alcun modo la lunga serie di appuntamenti che prosegue ormai da mesi con i sindacati. Il primo segnala lo manda la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che decide di non partecipare neanche all’incontro con le sigle sul tema dei lavori gravosi e dell’anticipo pensionistico per le donne.
Inevitabile la reazione dei sindacati, che si sentono presi in giro e che si rendono conto che gli incontri non si stanno concretizzando in alcun modo. Così per il 2024 non ci sarà alcuna riforma e, inoltre, il loro parere verrà di fatto ignorato con la manovra che si avvicina e i tavoli che sono sempre e solo interlocutori.
La presa in giro del governo sulle pensioni: protestano i sindacati
Eloquente la nota della Uil nazionale: “Continua il silenzio del governo sulle pensioni”, è la denuncia. Al tavolo su lavori gravosi e donne, infatti, l’esecutivo “non ha dato una sola indicazione su cosa intende fare”. Il sindacato ha chiesto il ripristino dell’Opzione donna nella sua versione originale e l’utilizzo dell’elenco dei lavori gravosi come strumento “per realizzare una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni”.
Anche la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, sottolinea l’assenza della ministra. Il sindacato ha ribadito le sue proposte su lavori gravosi e usuranti, oltre che sull’Opzione donna: “Noi continuiamo a fare la nostra parte ma, anche sulla previdenza, non si può dire lo stesso della ministra e del governo”. Il problema è di metodo: “Nessun riscontro, solo indiscrezioni giornalistiche che rivelano che tutti gli impegni assunti in campagna elettorale sono slogan per acquisire voti”.
Meno critica è solamente la Cisl, che si limita a ribadire le sue richieste, a partire dalla proroga dell’Opzione donna nel 2024 e nel 2025, con il ripristino delle vecchie regole senza le restrizioni introdotte dal governo Meloni.
Sull’anticipo previdenziale tutto rinviato
L’Osservatorio sulla spesa previdenziale presenterà entro il 20 settembre il rapporto tecnico sugli esiti dei tavoli convocati tra l’11 luglio scorso e il prossimo 18 settembre con i sindacati. Nel rapporto si farà una sintesi di tutti i temi previdenziali, ma ancora non ci sono notizie su una possibile data per un incontro politico tra le sigle e la ministra Calderone.
Un’altra conferma di un rinvio della riforma delle pensioni arriva anche dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Che spiega come l’obiettivo sia confermare la Quota 103 e poi tendere alla Quota 41, con l’idea di valutare anche un adeguamento dell’Opzione donna. Un modo per dire, in sostanza, che non si sta realmente puntando a un cambio di passo da subito, rinviando le decisioni fondamentali – come il tanto sbandierato superamento della legge Fornero – ai prossimi anni.