La Polizia federale brasiliana ha contattato i legali dell’ex terrorista Cesare Battisti, latitante dopo l’ordine di arresto e di estradizione emessi sul suo conto, per negoziare la possibilità di una sua resa. Gli avvocati, tuttavia, sostengono di non avere alcun contatto con il loro cliente e dunque di non essere in grado di trasmettergli nessuna proposta. Uno dei legali, Igor Sant’Anna Tamasauskas, giorni fa aveva detto che si trattava “di una decisione personalissima che deve prendere lui, e lui sa quali sono le conseguenze”.
Battisti, se arrestato in Brasile, sarà subito estradato subito in Italia, ha confermato in un’intervista a Il Messaggero l’avvocato generale brasiliano, Grace Mendonca. “La questione giuridica – ha detto Mendonca – è risolta e sarà subito restituito all’Italia. Esiste un mandato di cattura. Una volta fermato, in qualsiasi Paese si trovi, speriamo che sia restituito al Brasile affinché possa essere estradato in Italia”.
Secondo il presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, che si è impegnato più volte a consegnare Battisti all’Italia, l’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo si troverebbe “con qualche suo compagno o ha lasciato il Brasile”. Bolsonaro si è congratulato con il suo predecessore, Michel Temer, per aver firmato il decreto di estradizione di Battisti, dopo che la settimana scorsa il Supremo Tribunale Federale (Stf) aveva emanato un ordine d’arresto contro l’ex terrorista, attribuendo al capo dello Stato la facoltà di decidere sulla richiesta di estradizione avanzata dall’italiana.
Battisti è irreperibile dal giorno in cui il Supremo Tribunale aveva ordinato il suo arresto. Ieri l’ex giudice brasiliano, Walter Maierovitch, citando fonti dell’intelligence, ha detto che l’ex terrorista italiano potrebbe essere fuggito in Bolivia.