Davanti a una Sanità pubblica sotto attacco, i sindacati e la società civile scendono in campo questo sabato nella manifestazione organizzata dalla Cgil.
Un evento a cui quotidianamente si aggiungono partecipanti, non ultima Virginia Raggi che ieri con una nota ha ringraziato “la Cgil per aver accettato di ospitare, nella loro manifestazione prevista per il 24, la raccolta delle firme sul referendum a tutela della sanità pubblica”. Iniziativa “che sto portando avanti insieme al Comitato referendario”.
Si tratta di “una battaglia di civiltà su cui occorre essere tutti uniti e solidali” ha spiegato la pentastellata dando appuntamento a “sabato a Piazza del Popolo” a tutti quelli che vogliono dire basta ai tagli alla Sanità pubblica che non fanno altro che spingere gli italiani – almeno quelli che se lo possono permettere – a rivolgersi al settore privato.
La piazza della Cgil contro i tagli alla Sanità
Del resto tra definanziamento e spinta verso le privatizzazioni, il rischio concreto è di lasciare indietro le regioni del Sud dando vita a un Sistema sanitario nazionale sempre più diseguale, inefficiente e incapace di garantire il diritto alla Salute dei cittadini che, cosa che non viene mai sufficientemente ribadita, è garantito dalla Costituzione all’articolo 32 in cui si legge che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Tutte ragioni per le quali M5S ha deciso di aderire in massa come spiegato a La Notizia da Mariolina Castellone, vicepresidente pentastellata del Senato. “Saremo certamente in piazza e crediamo che in questo momento tutte le forze progressiste debbano unirsi in questa battaglia, insieme al mondo dell’associazionismo e ai cittadini che devono difendere il nostro Servizio sanitario nazionale, che deve continuare ad essere il più bello, equo e accessibile del mondo”.
Una manifestazione, conclude Castellone, per chiedere che venga garantito “a tutti i cittadini, su tutto il territorio nazionale, lo stesso diritto di accesso alle cure. Perché difendere il Servizio sanitario nazionale significa difendere la salute che è il bene più prezioso che abbiamo”.