Per mettere a tacere le consuete polemiche post-Festival di Sanremo l’ultima idea arriva dalla Lega e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli. Come fare per evitare tutti questi polveroni? Semplice, con un bel Daspo per gli artisti che dal palco dell’Ariston o in altre occasioni sulla Rai decidono di esprimere le proprie idee al di fuori della musica. Un bel Daspo dalla Rai, insomma.
Morelli ne ha parlato in un’intervista schierandosi contro le dichiarazioni di alcuni cantanti che a Sanremo hanno espresso opinioni su temi delicati, a partire da quello della guerra di Israele a Gaza, in primis senza dubbio con riferimento a Ghali.
Cosa ha detto Morelli sul Daspo dalla Rai per gli artisti
Per Morelli Sanremo è il “Festival della canzone italiana ed è vergognoso che venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica”. Secondo il sottosegretario leghista gli artisti “dovrebbero salire sul palco, fare la loro bella esibizione e andarsene”. Mai e poi mai, quindi, dovrebbero poter dire la loro opinione.
Morelli attacca ancora: “Faccio notare che oggi non parliamo delle canzoni, ma delle posizioni politiche estremiste di alcuni cantanti, quelli che hanno scambiato il palco del’Ariston con un circolo Arci qualunque”. E per questo, a suo giudizio, “sarebbe utile pensare a una sorta di Daspo per chi utilizza quel palco per fini diversi da quelli della musica”. Perché per Morelli “un artista lì fa musica, non fa politica”.
Il leghista esplicita ancora meglio la sua proposta: “Chi fa politica utilizzando il palcoscenico Rai deve stare fuori dalla Rai per un periodo di limbo. La soluzione è un Daspo per chi utilizza il palcoscenico Rai impropriamente”. Inevitabile l’ira delle opposizioni, con Ubaldo Pagano (Pd) che parla di “censura governativa” e Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro (Avs) che definiscono “farneticanti” le dichiarazioni di Morelli: “La dicono lunga sull’idea che la destra ha della libertà di parola e della democrazia”.