Le Lettere

La morte della stampa

L’altro giorno il Corriere.it titolava: “Biden farnetica: Io sono la prima donna di colore vicepresidente”. Si scopre adesso che farnetica? Io lo sapevo da due anni.
Olivio Lusetti
via email

Gentile lettore, mica solo il Corriere: è tutta l’informazione occidentale che cercava di nascondere la verità. Il New York Times stipendia 3mila giornalisti e nessuno si era accorto di nulla? In Europa abbiamo più di 100mila giornalisti, presunti cani da guardia della democrazia, e nessuno vedeva? E guai a chiedere: “Scusate, ma Biden è rimbambito?” No, per carità. L’abbiamo visto che andava a farfalle, stringeva la mano a persone che non c’erano e un’assistente lo portava via per il gomito? Illusioni ottiche, immagini fuori contesto. Biden in comizio leggeva sul gobbo elettronico anche le istruzioni, tipo “Qui fare pausa” o “Ripetere l’ultima parola con forza”? Solo una distrazione. Parla del suo incontro con Macron e lo chiama “Mitterand, il presidente tedesco”? Be’, un doppio lapsus, cose che capitano. Poi arriva il confronto in tv con Trump ed ecco che la verità esplode e i giornali devono cambiar registro. Ora dicono che è anziano. Ma perché, il giorno prima era giovane? La cifra dell’informazione è ormai l’impostura. Si ricorda quando ci dicevano che Putin non muoveva il braccio destro, aveva il Parkinson e il cancro, stava per morire, si curava bevendo sangue di cervo? Intanto lo vedevamo che a 72 anni si allenava al judo in palestra e alle cerimonie stava sull’attenti sotto la pioggia sferzante senza neppure un ombrello. E lì abbiamo capito che il cadavere ambulante non era Putin, era la stampa occidentale.

Inviate le vostre lettere a: La Notizia – 00195 Roma, via Costantino Morin 34 redazione@lanotiziagiornale.it