di Stefano Sansonetti
Un’attività di lobby sempre più pressante sul ministero dell’agricoltura, anche se l’attuale numero uno del ministero, Nunzia De Girolamo, rischia il posto in occasione del rimpasto di governo. Google non si ferma più. Sono decine i prodotti agroalimentari italiani che il colosso informatico Usa sta promuovendo nell’ambito del progetto “Made in Italy”. Per lanciarlo, nei giorni scorsi, è addirittura sceso in campo il grande capo dell’azienda americana, Eric Schmidt. L’obiettivo, in accordo con il ministero delle politiche agricole, è quello di promuovere le eccellenze italiane sul web. E così, proprio sul sito internet creato ad hoc da Google, ecco una lista infinita di prodotti che il colosso Usa aiuterà a pubblicizzare on line. Tra i tanti spiccano il prosciutto San Daniele, il carciofo spinoso di Sardegna, l’olio extravergine di oliva Terre di Siena, il Parmigiano Reggiano, le olive da mensa Dop “La bella della Daunia”, il Grana Padano, l’olio extravergine d’oliva Riviera ligure, il vitellone bianco dell’Appennino, il formaggio Asiago, la bufala campana, la nocciola Piemonte, il pane d’Altamura, la carota novella d’Ispica, le clementine di Calabria, il pecorino sardo e la mortadella di Bologna. Ma si tratta di un elenco del tutto parziale. Da qui la domanda: ma perché Google stringe accordi con il ministero dell’agricoltura sponsorizzando il made in Italy nel mondo? Nei giorni scorsi gli osservatori più maliziosi avevano fatto notare che per il momento al vertice del ministero c’è la De Girolamo, incidentalmente moglie di Francesco Boccia, ossia il presidente Pd della commissione bilancio della camera che spinge da mesi per l’introduzione di una rigorosa web tax. Del resto la polemica dei gruppi informatici che pagano tasse troppo esigue in Italia è vecchia. E finora non è stata risolta in modo drastico. Insomma, nel timore di vedersi inflitto un prelievo fiscale più incisivo, proprio come frutto dell’iniziativa di Boccia, Google sta “amoreggiando” con il ministero guidato dalla moglie. La quale, però, si è difesa dicendo che si tratta di accordi risalenti nel tempo. Ad ogni modo, funzionerà il tentativo di Google? Difficile da dire, soprattutto adesso che, in conseguenza delle polemiche fiorite sulla gestione degli appalti alla Asl di Benevento, la De Girolamo rischia di perdere il posto nell’esecutivo.
Twitter: @SSansonetti