I conti sono quel che sono. Le risorse a disposizione sono poche. E i mercati in agitazione fanno paura. Così dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arriva un messaggio chiarissimo ai partiti di maggioranza: sulla manovra non toccheranno palla. Nessun emendamento e nessuna modifica, si decide tutto a Palazzo Chigi.
Secondo quanto riporta in un retroscena la Repubblica, per i partiti non ci saranno possibilità di emendamenti, ma soltanto modifiche concordate con l’esecutivo. La presidente del Consiglio avrebbe avvisato i capigruppo di maggioranza durante la riunione di ieri sera a Palazzo Chigi.
Per la manovra uno scenario da brivido
Il problema è di conti, come ha dimostrato qualsiasi dato o report degli ultimi giorni: dal taglio delle stime dell’Fmi alla bacchettata di Fitch. Già prima la situazione era complicata, ora la nuova crisi internazionale rischia di minare ancor di più la tenuta economica dell’Italia.
Sembrano destinate a cadere nel vuoto le richieste di Forza Italia sulla proroga del Superbonus e sull’innalzamento delle pensioni minime. E sembrano pura formalità gli incontri con sindacati e associazioni di categoria: di fatto il governo, con la presidente Meloni assente, farà un passaggio solo formale, non sembrando intenzionato ad ascoltare davvero le richieste.
I soldi per modificare il percorso annunciato dall’esecutivo – conferma del taglio del cuneo fiscale, rimodulazione dell’Irpef, rinnovo dei contratti e misure per la famiglia – non ci sono. E ai partiti non verrà permesso di modificare nulla. Allo stesso modo non verranno ascoltati sindacati e associazioni. Insomma, una manovra iper-blindata.